Il derby della Madonnina, tra i più belli e affascinanti al mondo, si sta trasformando nel destino della Madunina. Milano da sempre, insieme a Torino sponda bianconera, ha rappresentato l'egemonia del calcio italiano ma, negli ultimi anni una nebbia più cupa del solito si è abbattuta sul capoluogo lombardo, zona San Siro.
Milan e Inter rappresentano un pezzo della storia della Serie A e del calcio nazionale ed internazionale, infatti, innumerevoli sono i successi e i campioni che hanno vestito le maglie dei due club ma, ultimamente qualcosa è tristemente cambiato. Il calcio si sa non è più quello di una volta, oggi strettamente e forse, troppo spesso, esclusivamente legato al business. E quando un paese come l'Italia, attraversa una crisi economica come quella attuale è, inevitavile che le aziende (quello che ormai sono le società di calcio) ne risentano con notevoli ripercussioni.
LA CRISI - Dunque nulla di strano se due club come quelli milanesi ne abbiano risentito più di altre società italiane, con una semplice spiegazione legata essenzialmente ai grandi successi da cui arrivavano entrambe (il Milan reduce dalle grandi annate tra Champions e scudetti, l'Inter dallo storico traguardo del triplete). Successi frutto di importanti investimenti, con campagne acquisti faraoniche che, hanno portato ad inevitabili buchi di bilancio che oggi stridono con l'ormai famoso Fair Play Finanziario. Se a questo si aggiunge l'ingresso nel mondo del calcio straniero dei milioni proveninenti dagli sceicchi, è facile tirare le somme e trarre le conclusioni sul tracollo di entrambe e, del calcio italiano in generale. La particolarità che sembra unire le due società milanesi è legata alle tappe molto simili che si susseguono dal tracollo ai tentativi di rinascita di questa stagione.
L'ASIA - La speranza di rinascita bussa alla porta di entrambe, seppur in differita, dal continente asiatico. La prima a subire una grande rivoluzione è l'Inter di Massimo Moratti che, viene acquistata dall'imprenditore indonesiano Erick Thohir. La cessione della società nerazzurra rappresenta un momento storico per il club e non solo, una scelta tanto difficile quanto necessaria da parte della famiglia Moratti che non era più in grado di competere con i top club europei. Di li a poco anche al Milan cominciano a circolare voci di una possibile e clamorosa vendita da parte della famiglia Berlusconi e, dopo una stagione tra le peggiori della storia rossonera, proprio Silvio Berlusconi esce allo scoperto ed ammette la trattativa con due cordate asiatiche: una thailandese del magnate Bee Taechaubol, e l'altra cinese che fa riferimento all’ex Presidente della Repubblica Popolare, Xi Jinping. Dunque ecco ancora l'inesorabile destino che accosta i due club, con due presidenti che potrebbero modificare il derby targato Milano, dalle due famiglie milanesi (Moratti - Berlusconi), ad un derby formato Asia.
LA PANCHINA - Mentre al vertice delle società si cambia verso un nuovo e, si spera, roseo futuro, al contrario le panchine tendono ad un ritorno al passato. Ad avviare questo processo è stata ancora una volta l'Inter che, dopo l'avventura di Mazzarri, ha riportato clamorosamente Roberto Mancini alla guida della squadra. Proprio Mancini fu già l'artefice della rinascita dei nerazzurri, riportando il tricolore nel 2006/2007 che mancava dal 1989. Proprio in questi giorni, sulla sponda rossonera, si fa sempre più insistente la possibilità che il Milan tenti l'affondo per riportare sulla panchina, Carlo Ancelotti. L'uomo degli innumerevoli successi alla guida del Milan, degli anni d'oro del primo decennio del 2000, e che lottò proprio con qull'Inter di Mancini.
Mai come in questa occasione è quindi lecito dire che: se due indizi fanno un sospetto, tre fanno sicuramente una prova. L'augurio per la Milano calcistica è che, questo strano destino possa presto chiudersi spingendo entrambe le società, nuovamente ai vertici del calcio italiano ed europeo.