Manca un solo punto al quarto scudetto consecutivo per la Juventus, e forse questa è la volta buona per avere dalla propria parte anche la matematica: i bianconeri vanno in trasferta sull'ostico campo della Sampdoria per archiviare definitivamente un discorso rimasto aperto già per troppo tempo a causa di scivoloni imprevisti (Parma) e sfortuna (Torino). Dietro non corre nessuno, la Juve cammina a passo medio: stavolta però potrebbe essere quella giusta per festeggiare. Non sarà però un impegno facile, perche al Ferraris i doriani sono duri a morire, tant'è che sono ancora imbattuti: 7 vittorie e ben 9 pareggi, ma mai nessuna sconfitta. Ai bianconeri però non servono per forza tre punti, ne basta uno. E poi testa al Real Madrid.
NUMERI E PRECEDENTI - Le due squadre si incroceranno per la 123esima volta in assoluto, mentre sono 112 i confronti in Serie A: la Juventus è in vantaggio per 52 vittorie a 24 e ha segnato 173 reti contro le 112 dei blucerchiati. Se consideriamo solo gli incontri al Ferraris però riscontriamo una perfetta parità nel bilancio complessivo: 19 vittorie a testa con 18 pareggi. Negli ultimi tre confronti sono usciti tutti i tre segni: lo scorso anno finì con un "2" firmato da Tevez, al suo esordio in gare ufficiali con la Juventus; l'anno prima prevalsero i padroni di casa per 3-2 grazie alle reti di Eder, De Silvestri e Icardi, a nulla servirono le marcature di Quagliarella e Giaccherini; l'ultimo pareggio è uno 0-0 della stagione 2010-2011, anno della retrocessione per i doriani. Ecco gli highlights delle tre sfide:
Quello del pareggio sembra essere davvero il tema dominante della sfida: se si guarda infatti il bilancio degli ultimi 10 confronti, ci sono 3 vittorie a testa e 4 segni "X". Anche all'andata terminò con un punto assegnato a testa, un 1-1 firmato dalle reti di Evra e Gabbiadini, una per tempo.
I doriani non portano però buoni ricordi alla Juve negli ultimi periodi, perchè sono una delle quattro squadre che è riuscita a violare lo Juventus Stadium da quando è stato inaugurato: accadde il 6 gennaio 2013 grazie a una doppietta di Icardi dopo che ci era riuscito l'Inter un paio di mesi prima (1-3). Successivamente, sempre nel 2013, anche il Bayern Monaco passò nella tanta dei bianconeri, vincendo per 2-0. La quarta e ultima è invece la Fiorentina nella gara d'andata delle semifinali di Coppa Italia di questa stagione.
QUI SAMPDORIA - Un mese di aprile totalmente da dimenticare quello attraversato dalla squadra di Mihajlovic, passata dall'ambire alla Champions League al dover difendersi per mantenere la posizione che attualmente varrebbe l'Europa League. Una flessione concretizzatasi in due sconfitte in trasferta contro due dirette rivali come Fiorentina e Napoli, dal pareggio ottenuto sul campo del Milan e soprattutto nei due arrivati in casa contro Cesena e Verona. Tre punti in cinque partite non sono certamente un rendimento da squadra che punta al terzo posto, ora distante 10 punti, nonostante la Roma e la Lazio abbiano rallentato. Sicuramente è stato un duro colpo l'infortunio di Eder, vero trascinatore della Sampdoria in questa stagione. Un periodo simile era stato attraversato a febbraio, dopo un mercato di gennaio molto attivo: stavolta però non si può certamente parlare di adattamento dei nuovi arrivati. Il rischio del crollo a fine stagione dopo un'annata sempre al massimo era da mettere in preventivo, ora sta ai doriani dimostrare che chi ha sostenuto questa tesi si è sbagliato.
QUI JUVENTUS - Dubbi sulla forza dei bianconeri ormai ce ne sono pochi, e il fatto che lo scudetto disti un punto lo testimonia. Il vero punto interrogativo che ci si pone (oltre a quello del giorno in cui festeggerà) riguarda la concentrazione: può l'attesa per la vittoria del titolo nazionale togliere forze per la doppia sfida al Real Madrid? Certamente le occasioni sciupate in precedenza, come le sconfitte già citate di Parma e Torino, hanno sollevato tanti dubbi sulla squadra di Allegri, apparsa meno brillante in varie occasioni, soprattutto nella trasferta a Montecarlo. Conquistare un punto a Genova è tutt'altro che impossibile, ma la Juventus spera di farlo spendendo meno energie possibile, da mantenere per la Champions League. Sia chiaro, i bianconeri partono decisamente sfavoriti nei confronti delle Merengues, ma si sa che per aggiudicarsi la coppa dalle grandi orecchie non sembre è necessario avere più talento dell'avversario.
LE PROBABILI FORMAZIONI - Alla Sampdoria, oltre ad Eder, mancheranno anche gli infortunati De Vitis e Correa (quest'ultimo sulla via del recupero) e lo squalificato Acquah. Il turnover contro il Verona non ha portato i frutti sperati, e stavolta contro la capolista si ritorna con i titolari: Viviano difenderà i pali, con davanti a lui la coppia collaudatissima composta da Silvestre, che ritorna dopo il turno di riposo, e Romagnoli, mentre le fasce saranno presidiate da De Silvestri e Mesbah, favorito su Regini. Centrocampo a tre con Palombo, Obiang e Soriano, anche se Duncan resta nei pensieri di Mihajlovic, per avere più muscoli in mezzo. L'ex Inter potrebbe anche prendere il posto di Okaka, con dunque un eventuale 4-3-1-2, mentre Muriel ed Eto'o giocheranno quasi certamente dal primo minuto.
Formazione praticamente già decisa per 9/11 per quanto riguarda invece Massimiliano Allegri, che si affiderà al 4-3-1-2, lasciando a riposo Lichtsteiner e Pirlo in vista della partita contro il Real Madrid. Potrebbero rimanere fuori anche Tevez e Morata, visto che per l'attacco sono tutti in lizza per una maglia: Matri, Llorente e Coman spingono per giocare dal primo minuto. Tolto l'attacco, ci sono solo certezze: Buffon tra i pali, con la difesa a quattro composta da Padoin, Bonucci, Chiellini e Ogbonna, che si allarga da terzino sinistro. In mediana agiranno Vidal e Sturaro a protezione del regista Marchisio, con Pereyra sulla trequarti. Dovrebbero tornare in panchina Romulo e Marrone, mentre restano indisponibili Pogba, che potrebbe rientrare nella gara di ritorno contro il Real, Caceres e Asamoah. Squalificato Evra.
LE PAROLE DELLA VIGILIA - Massimiliano Allegri vuole chiudere il discorso per poi concentrarsi sulla sfida al Real Madrid: "Domani abbiamo il primo vero matchball della stagione, perchè mercoledì non dipendeva solo da noi ma anche dalla Lazio. Bisognerà essere bravi a fare un risultato positivo per vincere lo scudetto, ma non sarà facile. La Samp viene da un periodo in cui ha vinto poco ma in casa sono sempre molto temibili". Indicazioni di formazione anche in vista dell'imminente semifinale di Champions: "Qualcuno lavorerà, quasi tutti giocheranno. Pirlo potrebbe non giocare". Allegri vuole contro i blucerchiati una Juve "con atteggiamento propositivo, per fare una bella partita sul piano dell'intensità agonistica e tecnica. Dobbiamo migliorare, dobbiamo soprattutto fare punti per chiudere il discorso scudetto". Sul recupero di Pogba: "Le valutazioni fatte dai dottori sono buone e ottimistiche, c'è la speranza di averlo a disposizione per il ritorno del Real ma soprattutto per averlo in vista del finale di campionato e della finale di Coppa Italia".
Sinisa Mihajlovic, dal canto suo, avverte i bianconeri: "È vero che in quest’ultimo periodo abbiamo avuto qualche problema in fase realizzativa, ma contro la Juventus potrò schierare il bomber migliore della nostra storia: i tifosi della Sampdoria. A loro chiedo di scendere in campo con noi. Sono convinto che, uniti, con determinazione, carattere, gioco e anche con quel pizzico di fortuna che è mancato ultimamente, possiamo rinviare la festa dei bianconeri. Meritano lo scudetto e potranno giustamente festeggiarlo, ma a Torino, non in casa nostra". Sul campionato della sua squadra risponde: "La sorpresa della stagione? Direi la Samp, non la Juve. Loro meritano di vincere il titolo, però noi stiamo facendo un grandissimo campionato: siamo quinti a cinque giornate dalla fine. Restiamo convinti di potercela giocare sino alla fine. Gli ultimi risultati dimostrano che tutte le squadre hanno degli alti e bassi, anche fase finale, quindi dobbiamo restare concentrati su quello che è il nostro obiettivo. Io scommetto sempre su di noi". Sul suo futuro: "Io non ho mai detto che me ne vado, perché non lo so neppure io. Conosco il calcio però, so che i giornali vanno riempiti. Sono certo che questi motivi non possono spiegare il rendimento di una squadra. A Napoli non abbiamo fatto bene, e sono stato il primo a dirlo; ma in casa abbiamo fatto il nostro: quasi 30 conclusioni in 180 minuti".