Gli ultimi sospirati desideri di rimonta europea sono definitivamente naufragati. La sconfitta di Udine non l'ha digerita nessuno in casa Milan e la società ha ordinato il ritiro punitivo su proposta di Inzaghi. Una squadra allo sbando è sottoposta al ritiro a oltranza, anche fino al termine del campionato se non cambierà l’atteggiamento. Sulla durata del ritiro decide il tecnico rossonero: "La durata del ritiro è indeterminata - precisa il club di via Aldo Rossi -La squadra può rimanere a Milanello fino a mercoledì, oppure fino al 3, 10, 17, 24 o al 31 maggio, a seconda delle decisioni dell'allenatore del Milan che verranno prese in base alla qualità delle prestazioni". Dopo l'allenamento del mattino i giocatori sono tornati a casa per poi ritornare in serata. Ritiro a oltranza, dunque, per una squadra che ha dimostrato ieri per l'ennesima volta di non affrontare le partite nel modo corretto.
Indegni: non ci sono altri aggettivi per descrivere la brutta non prestazione di Udine dei giocatori rossoneri. Al Friuli non c'è stata alcuna riscossa, ma si è toccato uno dei punti più bassi della stagione, Il Milan può dire definitivamente addio all’Europa. Pippo ha accusato la squadra nel dopo partita e sul pullman per l'aeroporto il tecnico ha rincarato la dose: per la prima volta ha attaccato a muso duro i suoi giocatori sia davanti ai microfoni che durante il tragitto verso l'aeroporto di ritorno a Milano ("Abbiamo toccato il fondo"). E qualcuno avrebbe anche replicato alle pesanti accuse: "Tu non sei all'altezza". Versione questa, però, smentita seccamente. Smentita anche l’ipotesi del possibile esonero del tecnico. La società è stata molto chiara, si continuerà con Pippo fino a fine stagione, poi si faranno i conti, ma per ora non sarà esonerato. Il confronto c'è stato, ora le cose vanno avanti. Ora non avrebbe senso un esonero restando solo poche settimane. Il caos societario non aiuta ma non deve essere un alibi. Mercoledì sera a San Siro contro il Genoa "giocherà soltanto chi tiene alla maglia"
E' tornato in Italia Bee Taechaubol, il thailandese alla guida di una delle due cordate interessate ad acquistare quote del Milan. Il broker, noto come Mr.Bee, è atterrato nel pomeriggio a Milano e nei prossimi giorni potrebbe incontrare Silvio Berlusconi per cercare di dare una svolta alla trattativa. . Alla luce dell’esame dei conti del Milan, l’offerta definitiva della cordata del thailandese - noto anche come Mr. Bee (composta anche dal portoghese Nelio Lucas, proprietario del fondo Doyen Sports, e da capitali di Pechino) - potrebbe essere inferiore rispetto alle valutazioni iniziali. Berlusconi temporeggia: ogni decisione è in standby, nell’attesa di capire se il Milan cambierà davvero padrone