In quel di Milanello si è rivisto nella giornata di oggi (sabato ndr) il presidente Silvio Berlusconi che ha voluto stare vicino alla squadra alla vigilia di un derby che può salvare una stagione o quasi. Non ha usato mezzi termini il Cavaliere che ha esplicitamente detto alla squadra che: "La partita di domani sera è una partita tradizionale. E' la partita più importante dell'anno. Quest'anno in modo particolare, perchè siamo praticamente a pari punti. Chi vince è praticamente fuori dalla crisi, chi perde è in piena crisi, perchè verrà fatto il confronto con l'altra squadra che ha vinto". Non poteva essere più chiaro di così il presidente del Milan che nonostante i continui rumors sulla cessione della società e sul possibile nuovo allenatore, ha voluto stare vicino al gruppo e all'allenatore in un momento così delicato. Sulla stessa lunghezza d'onda si era espresso poche ore prima in conferenza stampa Filippo Inzaghi anche lui consapevole del fatto che la partita di domani è la sua ultima ancora di salvezza, sottolineando la carica che può dare la visita del presidente.
Sulla possibile formazione ci sono ancora dei dubbi, come ha anche detto chiaramento il tecnico in conferenza stampa e legati soprattutto alle condizioni fisiche di Diego Lopez che dopo l'infortunio di ieri, non è sicuro di recuperare. In alternativa è pronto Abbiati. In difesa dovrebbe essere confermata la linea a 4 composta da destra verso sinistra da Abate, Paletta, Mexes e Antonelli. Rami è pienamente recuperato ma si accomoderà in panchina. A centrocampo qualche dubbio in più legato soprattutto alla posizione di Bonaventura: se verrà avanzato in attacco, il suo posto a centrocampo sarebbe preso da Poli con a completare il reparto De Jong e Van Ginkel. Il 28 rossonero si schiererebbe nel tridente offensivo insieme a Menez falso 9 e a uno tra Honda e Suso (Cerci potrebbe tornare utile a partita in corsa). Se Bonaventura dovesse invece giocare a centrocampo, potrebbe essere rispolverato Destro al centro dell'attacco, pienamente recuperato dopo la botta subita con la Sampdoria, con a sinistra Menez e Honda o Suso a destra.
A proposito di numeri, il Milan ha vinto tra campionato e coppe 74 volte, due in meno dell'Inter e ha anche segnato 4 gol in meno dei cugini: 287 contro 291. Qualora non bastassero le motivazioni di classifica e ambientali, ci sono quindi anche i numeri a dare un ulteriore stimolo ai giocatori rossoneri.