Clamoroso al Tardini, è proprio il caso di dirlo. Gli uomini di mister Donadoni sfoderano l'ennesima prestazione tutta cuore e grinta, come già accaduto nelle due precedenti sfide di San Siro ed in settimana nel recupero contro l'Udinese, mettendo ko una Juve che, sebbene rimaneggiata di alcuni dei titolarissimi, ha chiaramente mostrato di non essere mai mentalmente in partita, probabilmente con la testa già all'imminente sfida di Champions contro il Monaco.
LA PARTITA - Allegri effettua quattro cambi rispetto a Fiorentina-Juve di Coppa Italia: Ogbonna al posto di Bonucci e Lichtsteiner per Evra in difesa, Coman per Matri e Llorente per Morata in attacco. Donadoni, sempre privo dello squalificato Lucarelli, schiera il 3-5-2 con Belfodil e Ghezzal in attacco. In regia Jorquera prende il posto di Lodi rispetto al match contro l’Udinese mentre in difesa
DECIDE MAURI - La Juventus nel secondo tempo non riesce mai a costruire chiare occasioni da rete e si affida soprattutto ai tiri da fuori con Marchisio e Coman che non trovano la porta. Al quarto d’ora l’episodio che decide la partita: Belfodil attacca a destra ed effettua un perfetto assist al limite per Mauri che arriva in corsa e con un sinistro di prima intenzione infila la palla agli incroci. Bellissimo. A questo punto Allegri decide di cambiare e fa entrare prima Morata al posto di Pereyra e poco dopo Pepe al posto di Coman. Deludente la prova del francesino così come quella dell’ex Udinese. Morata ha voglia di fare e ci prova subito con un tiro da fuori che non va a segno. Spesso però la voglia di fare dello spagnolo è controproducente e provoca giocate troppo frettolose e quindi fuori misura. Donadoni non cambia nessuno e lo fa solo quando è costretto. Santacroce e Belfodil accusano crampi e allora entrano i freschi Cassani e Prestia. Dentro anche Lila al posto di Mauri che riceve il giusto tributo della gente gialloblù. In campo non succede veramente più nulla perché la Juventus non è capace di imbastire azioni offensive e il Parma si difende compatto, vincendo con pieno merito.