Mille voci che si rincorrono ogni giorno e mille scenari ipotizzati dai vari addetti ai lavori non fanno sicuramente chiarezza su quello che sarà il Milan del futuro sia a livello societario che per quanto riguarda la guida tecnica e quindi la squadra. Le mancate smentite di Fininvest circa le potenziali trattative per la cessione di una parte della quota detenuta dal presidente Berlusconi dicono più di molte parole con il regno del Cavaliere che sembra ormai arrivato davvero ai titoli di coda. Chiunque entrerà a far parte della società dovrà prima di tutto conoscere la gloriosa storia del Milan ed essere consapevole che per tornare a quei livelli ci vogliono gli investimenti giusti, oltre a una programmazione chiara e lungimirante, cosa che è mancata dall'addio di Ancelotti a oggi.
Veniamo quindi al tema che più scotta da ormai un intero girone di campionato: giusto o no mandare via mister Inzaghi a fine stagione? I tifosi sono molto divisi su questo argomento perchè c'è chi lo sosterrà sempre per l'amore sbocciato e ricambiato durante i suoi anni da giocatore e c'è invece chi non vorrebbe più vederlo sulla panchina del Milan visti gli scarsi e poco convincenti risultati di quest'anno. Sicuramente il non-gioco espresso dalla squadra quest'anno ha lasciato più di una perplessità a società e tifosi che però devono riconoscere al tecnico il fatto di non avere a disposizione una rosa competitiva (nonostante i soliti proclami societari di fine estate) e che senza giocatori di livello vincere è molto difficile. Questa però non dev'essere una scusante perchè il gioco espresso dal Milan ha rasentato lo sconcertante, basti ricordare la partita di Torino contro la squadra granata oppure quelle in casa contro il Palermo e l'Atalanta, solo per citarne alcune.
Tema caldo quello del futuro allenatore ma anche la rosa ha mille punti di domanda e poche certezze. Tra i contratti in scadenza dei vari De Jong, Mexes, Essien, Bonera, Pazzini, i fine prestiti di Van Ginkel, Destro, Bocchetti, Cerci e le probabili cessioni di Muntari, Zapata, Agazzi, al Milan si prepara una rivoluzione. Ecco che qui però si torna al discorso iniziale sulla possibile partnership di Berlusconi con investitori stranieri perchè non tutti i parametri zero sono come Menez ma sicuramente con i soldi e le idee giuste puoi comprare più Bonaventura e meno Essien.