Marco Verratti si racconta. Con la solita personalità da vendere, che si tramuta in sfacciataggine in campo come fuori. Lo fa in una lunga intervista ai microfoni di "So Foot", durante la quale ha rievocato il passato, parlando di Zeman, ma non solo, ed analizzato il presente ed anche il futuro. Dagli inizi in quel di Pescara con Zeman al rapporto con Ancelotti, passando da avversari come Pogba ad ex compagni di squadra come Balotelli.
Il centrocampista pescarese parte dal racconto di un aneddoto, significativo come pochi, del suo rapporto con uno dei mister che l'hanno maggiormente aiutato ad esprimersi e a crescere nel mondo del calcio: "Ancelotti un giorno mi ha detto: “Oggi farò il più grosso errore: ti farò giocare!”. Si prende addosso tutte le pressioni e le tensioni per farci giocare più tranquilli. Prepara le partite in maniera molto precisa, è un grande allenatore nella gestione del gruppo, impossibile prendersela con lui".
Tuttavia, il primo amore non si scorda mai, e Marco non può ovviamente dimenticare il suo mentore e primo maestro Zeman, che l'ha fatto esplodere e conoscere agli occhi del mondo: "L'anno con Zeman ha cambiato la mia vita. Prima tornavo a difendere solo se qualcuno si era fatto male. Con Zeman ho capito cosa vuol dire la parola fiducia. E' allora che ho iniziato a pensare al calcio 24 ore al giorno, alle piccole cose che puoi migliorare nel tuo gioco per fare la differenza. E' così che è diventato un lavoro, una responsabilità. Quando lui ti allena, apprendi tante cose. Ti fa memorizzare tutti i movimenti fino a che non conosci tutta la sua filosofia di gioco a memoria. Non hai bisogno di essere un fenomeno in campo, basta avere buoni giocatori che hanno voglia di apprendere e di sacrificarsi. Nessuno lavora come lui. A volte, a fine allenamento, mi veniva da vomitare per lo sforzo dopo i 20 chilometri di corsa. E' un allenamento militare".
Dal passato al presente, passando da Pescara a Parigi. Non poteva mancare un parere di Verratti sul mercato che condiziona, come spesso accade, tutte le notizie della squadra parigina, con le voci insistenti di un arrivo all'ombra della Tour Eiffel di Pogba: "E' un fenomeno. Se il Manchester United l'avesse fatto giocare avrebbe risposto presente. Aveva bisogno di fiducia, la Juventus gliel'ha data e lui sta dimostrando a tutti di essere uno dei migliori al mondo. Sarebbe bello giocare un giorno insieme a lui, è fortissimo. Con i grandi giocatori è tutto più facile".
Infina, da buon giovane qual'è, a Verratti viene chiesto un parere sul suo ex compagno di squadra in nazionale Balotelli: "Quando parli con Mario ti da ragione su tutto. Ti dice: "Sì, hai ragione, cambierò". Ma se non è cambiato finora difficilmente cambierà. E' lui a decidere. Puoi restare un grande giocatore o diventare uno dei migliori, se non il migliore, perchè ha tutto per esserlo. Mario sa fare cose che nessun'altro sa fare. Ha un tiro incredibile, dei dribbling incredibili e fisicamente è un mostro. Per me è il miglior attaccante italiano. Mario è spesso fischiato per i suoi comportamenti fuori dal campo, non per il suo colore. Gli italiani non sono più razzisti dei francesi".