Berlino e Varsavia sono un pò più vicine. Le mete delle finali di questa stagione di Calcio Europeo sono sempre più in vista per le sedici partecipanti rimaste in gara, tre delle quali portano, fortunatamente e finalmente, il vessillo italiano alto anche nell'Europa del Calcio. L'urna di Nyon riapre i battenti, sollevando il sipario sui quarti di finale della Champions League e dell'Europa League.
L'Italia del calcio si riscopre, all'indomani degli ottavi di finale, come la seconda forza in Europa, seconda soltanto dietro alla Spagna, che avrà ben quattro partecipanti al sorteggio (tre in Champions League, Real, Barca ed Atletico, una in Europa League, il Siviglia). Juventus, Napoli e Fiorentina portano alto il nome dello Stivale del calcio e sperano, ancora una volta, in una buona dose di fortuna, che non guasta mai.
I quarti di finale delle due manifestazioni europee quest'anno non parleranno inglese. Il crollo, totale, di quello che era stato negli ultimi anni il Football per antonomasia, viene polverizzato da tutte le competizioni e defraudato, ma giustamente, di tutte le sue componenti: il Chelsea si arrende ad uno strano e malriposto senso di controllo, anche quando non se ne sentiva il bisogno; l'Arsenal, la migliore delle tre, non riesce a ricucire le toppe strappategli dal Monaco all'andata all'Emirates e sfiora soltanto l'impresa; il City, è il solito City, spendaccione e poco squadra, quindi perdente. L'ultimo baluardo poteva essere l'Everton, in Europa League, ma la squadra di Goodison Park si è sciolta anch'essa davanti ai 70000 spettatori di Kiev, che tra un problema ed un altro hanno spinto la Dinamo ad un clamoroso successo. Rebrov festeggia.
L'urna sarà completamente aperta, senza teste di serie e con possibili derby (Napoli e Fiorentina avvisate, anche se per una mera statistica quello più probabile è lo spagnolo in Champions). La squadra sorteggiata per prima giocherà l'andata in casa. L'unica eccezione 'politica' la troviamo in Europa League, dove non potranno affrontarsi club russi ed ucraini (Zenit, Dinamo Kiev e Dnipro, forse un bene per noi).
Senza false ipocrisie, nel lotto delle partenti, in una competizione come nell'altra ci sono squadre che, qualora fosse possibile, sarebbe meglio evitare. Andiamo a scoprire quali sono le avversarie più temibili e quali quelle più abbordabili.
Champions League - Ovviamente, davanti a tutte, troviamo il terzetto formato da Real Madrid, Bayern Monaco e Barcellona. Tre squadre fenomenali, contro le quali, con ogni probabilità, la Juventus di Allegri potrebbe giocarsela, ma non di certo alla pari. Molto più vicino al valore dei bianconeri sembra essere il Paris Saint Germain che, sebbene annoveri in rosa gente del calibro di Thiago Silva, David Luiz, Verratti, Ibrahimovic, Cavani e chi più ne ha più ne metta, non sempre dimostra di essere una squadra compatta e quadrata come i bianconeri. Discorso a parte merita l'Atletico Madrid, squadra che quest'anno sta avendo qualche problema in più rispetto nel ripetere fortune e successi della scorsa stagione. Il Porto è avversario abbordabile ma sempre temibile, soprattutto al Do Dragao, catino quasi inespugnabile (certo, lo era anche il Westfalen Stadion). Infine il Monaco, la più scarsa delle otto, quella dell'upset più clamoroso in ottavi di finale: nessuno si aspettava dalla squadra del principato tale valore e soprattutto un raggiungimento di questo tipo di risultato.
Europa League - Napoli e Fiorentina non hanno bisogno di presentazioni. Sono due ottime squadre, temibili, rispettabili, che arrivati a questo punto della competizione fan più paura alle altre che a se stesse. Tra le candidate alla vittoria finale c'è, senza dubbio, la squadra di Benitez, che ha nella forza d'urto del reparto d'attacco il biglietto da visita più prestigioso. La Fiorentina ha superato Tottenham e Roma, con gioco e merito, ed è pronta per nuovi traguardi. Assieme alle italiane, sul podio, mettiamo a pari merito Wolfsburg e Siviglia, due squadre agli antipodi per modo di intendere il calcio: i tedeschi sono molto simili al Napoli, fragili dietro, ma molto forti avanti e come si è notato anche contro l'Inter, fanno di intensità e velocità nelle ripartenze la loro arma migliore; il Siviglia di Emery non è più una sorpresa oramai. I detentori del titolo sono un vero e proprio muro invalicabile: compatto, quadrato, equilibrato, con delle individualità in avanti quali M'Bia, Bacca, Vitolo, Gameiro ed Iborra, che possono spaccare la partita in qualsiasi istante. Assolutamente da evitare. Leggermente staccato dai primi troviamo lo Zenit, squadra dalla rosa prestigiosa, ma che ieri sera a Torino ha dimostrato di essere ancora fragile ed in costruzione, forse non ancora a livello delle migliori. Un gradino più sotto Dinamo Kiev, Bruge e Dnipro, che sono se vogliamo le tre sorprese della manifestazione: le due ucraine hanno eliminato Everton ed Ajax, ribaltano i pronostici, mentre i belgi sono la Cenerentola che si presenta per la prima volta al grande ballo, umili, cattivi e senza nulla da perdere.
Dalle 12 conosceremo il destino delle italiane. Si parte con la Juventus per poi finire con Napoli e Fiorentina in Europa League. I passi verso le rispettive finali sono sempre meno e diventano soltanto cinque per entrambe le competizioni: Berlino e Varsavia, seppur lontane geograficamente, non sono mai state così vicine.