Seydou Keita, centrocampista della Roma e capitano della nazionale Maliana, è una delle poche note liete di questa tribolata stagione giallorossa. Arrivato un po' in sordina, il giocatore è subito riuscito a dimostrare che, nonostante le 35 primavere, la tecnica e la visione di gioco non vanno mai in pensione.
Nell'anno in cui tutti si aspettavano il salto di qualità della Roma, a lui, a differenza di molti suoi compagni, le gambe non sono mai tremate e si è sempre rivelato indispensabile per la squadra capitolina. D'altronde non ci si inventa un palmares come il suo dall'oggi al domani: 2 Champions League, 2 Supercoppe UEFA e 2 Coppe del mondo per club, tutte conquistate agli ordini del genio contemporaneo Pep Guardiola. Diciamo sempre che occorre dare fiducia ai giovani, ed è vero, ma non li si può lasciare da soli in balia degli eventi.
E Rudi Garcia, che scemo non è, lo ha capito subito: per i suoi scolari c'è bisogno di un professore in cabina di regia, pronto ad impartire gioco, ordini e consigli. Contro la Juve ha segnato il gol del pareggio e ci ha creduto fino alla fine, dimostrando che lui la mentalità del vincente non ha bisogno di acquisirla. E adesso provate a togliergli il posto.