Inzaghi, col Cesena è l'ultima chiamata: l’ennesimo pareggio in casa contro l’Empoli ha infatti reso ancora meno stabile la posizione del tecnico rossonero che per il momento ha ancora il sostegno e l'appoggio della dirigenza di via Aldo Rossi. Il Milan, in questo momento, è fuori da tutti gli obiettivi, l'ennesima figuraccia, nel prossimo incontro, potrebbe costargli cara, anche se il presidente Berlusconi vuole evitare l’esonero di Inzaghi, ma il tecnico rossonero dovrà cercare di evitare altri flop clamorosi e di migliorare il rendimento del Milan: 30 punti in 23 partite. Se si considera il solo 2015, annata al momento disastrosa, 5 punti in 7 partite, numeri che parlano abbastanza chiaramente. Quattro sconfitte (Sassuolo e Atalanta a San Siro, Lazio e Juventus fuori casa), due pareggi (col Torino e con l’Empoli), un solo successo (con il Parma ultimo in classifica), dodici gol incassati e otto messi a segno. Sarebbe bastato un rendimento accettabile nei tre match di San Siro (Sassuolo, Atalanta, Empoli: un punto) per essere ancora in zona Europa. 

Filippo Inzaghi sembra ora appeso ad un filo, con la società rossonera che pare avergli lanciato addirittura un ultimatum per la gara interna col Cesena. In caso di esonero, sembra preferita la soluzione interna, quindi Mauro Tassotti traghettatore sino al termine del campionato, rispetto ad un allenatore di nome. Poi la dirigenza rossonera è pronta per una nuova rivoluzione estiva, con 3 nomi in pole position: Antonio Conte (ma resta un sogno molto difficile), Vincenzo Montella (che potrebbe pu lasciare Firenze) e Roberto Donadoni che lascerà Parma. In casa Milan sembra esser ormai finita la pazienza e si profila un’ultima spiaggia per Inzaghi domenica.