Non è una partita come le altre quella tra Juventus e Milan, anche se quest'anno, questa sfida assume un colore diverso dal solito: la differenza tra le due squadre, sia di classifica che tecnica, è enorme, ed è sotto gli occhi di tutti. 21 punti di differenza, 50 per la capolista contro 29 per i rossoneri, che hanno subito 17 gol più dei rivali di serata. Una differenza che non si limita ad essere evidenziata dai numeri, ma anche dalla fiducia, dalla mentalità delle due squadre, dal gioco. Una Juve che guida la classifica e guarda tutti dall'alto, che ha messo 7 punti tra se e la Roma (che in questo turno gioca a Cagliari), mentre il Milan lotta per l'Europa, ma è lontano 10 punti dal terzo posto occupato dal Napoli, e punta almeno ad arrivare in Europa League, obiettivo non impossibile, ma non da Milan.

OCCASIONI - Per la Juve, la settimana scorsa c'era stata la grande occasione di portarsi a +9 sulla Roma, mettendo una seria ipoteca sul campionato. Il pareggio di Udine, uno 0-0 arrivato per gran merito dei padroni di casa, non ha comunque tolto fiducia ad Allegri e ai suoi ragazzi, prontissimi per affrontare la sfida casalinga contro una squadra che non attraversa un buon momento, totalmente opposto a quello dei bianconeri, che non vogliono perdere l'occasione di portarsi momentaneamente a +10 sulla prima inseguitrice, mettendole ulteriore pressione.

IL DUBBIO TERZINO - Non è stata una settimana facilissima per Allegri sotto il punto di vista della salute dei suoi ragazzi. Sono sì tornati De Ceglie e Sturaro, oltre ad essere arrivato Matri, ma l'allenatore livornese ha comunque un problema enorme in difesa: la squalifica di Lichtsteiner e l'infortunio di Caceres gli tolgono di fatto le due opzioni per la fascia destra di difesa del 4-3-1-2. L'idea di passare alla difesa a tre è durata piuttosto poco, visto che è un sistema di gioco che probabilmente Allegri apprezza il giusto, quindi le alternative possibili sono Sturaro, che però sarebbe eccessivamente fuori ruolo, Pepe, che non è abituato a giocare così arretrato, e Padoin, che l'allenatore vede meglio a sinistra ma che può giocare anche a destra vista la sua enorme duttilità, e dovrebbe essere il prescelto.

TEVEZ SI O NO? - Ieri sera si è aggiunto un altro punto di domanda non indifferente, visto che riguarda il leader trascinatore di questa super Juve, ovvero Carlitos Tevez, colpito da un attacco influenzale che potrebbe averlo messo k.o. per il match in cui fin'ora è spesso stato decisivo: lo scorso anno, e anche nella gara d'andata, è stato lui l'autore delle reti che hanno portato tre punti ai bianconeri (doppio 0-1 nelle ultime due sfide, a San Siro). La sua assenza sarebbe pesantissima, e si saprà qualcosa solo poco prima del fischio d'inizio. Nel caso, potrebbe essere proposta per la prima volta dal primo minuto la coppia tutta spagnola con Llorente e Morata. L'ex Real Madrid è il candidato principale ad affiancare l'Apache nel caso quest'ultimo dovesse essere a disposizione.

LE CERTEZZE - In tutto ciò, la Juve parte dalle certezze che si porta dietro da qualche mese. Ovviamente tra i pali c'è Buffon, davanti a lui la coppia centrale composta da Bonucci e Chiellini, che da massima sicurezza alla squadra per il momento. Sulla destra abbiamo già detto di Padoin, mentre a sinistra agirà Evra. Per quanto riguarda il centrocampo, i quattro titolarissimi sono tutti a disposizione: Marchisio, Pirlo e Pogba compongono la linea a tre, con Vidal più avanzato sulla trequarti. Davanti ancora rebus, con Morata praticamente sicuro di giocare, con il ballottaggio Tevez/Llorente al suo fianco.

IL GRANDE EX - "Juventus-Milan è sempre Juventus-Milan. Domani affrontiamo una squadra che ha vinto l'ultima partita, ha trovato delle difficoltà nel mese di gennaio, però ha fatto un ottimo dicembre con delle belle prestazioni, battendo il Napoli, pareggiando a Roma. Quindi è sempre una partita complicata perchè alla fine - ripeto - è sempre Juventus-Milan". Così parlò il grande ex di giornata, Massimiliano Allegri, nella conferenza stampa della vigilia. Lui che circa un anno fa era stato esonerato dal Milan, e che oggi guida la classifica sulla panchina della Juventus, ma non vuol sentir parlare di campionato chiuso: "La Juventus non ha assolutamente vinto il campionato, per vincere il campionato ci vogliono 90 punti e quindi per arrivare a 90 punti mancano ancora tante vittorie. Il cammino è molto lungo, la Roma è ancora in lotta per il titolo e sarà la pretendente numero uno in lotta con noi, insieme al Napoli che può fare una grande rincorsa. Quindi è ancora tutto aperto."

I PRECEDENTI - Guardando le statistiche, c'è parecchio equilibrio: solamente in Serie A, è in vantaggio di poco la Juventus, con 57 vittorie contro le 48 dei rossoneri, con 54 pareggi. In assoluto invece, i precedenti sono 215, e i bianconeri ne hanno vinte 78, mentre il Milan ne ha vinte 65, mentre le squadre si sono divise la posta per 72 volte. Parlando invece di precedenti in Serie A giocati a Torino, questa sarà la sfida numero 80: tra le precedenti, ci sono 21 pareggi, 21 vittorie del Milan e 37 vittorie della squadra di casa. L'anno scorso finì 3-2, mentre la gara d'andata di questa stagione fu decisa ancora una volta da Carlos Tevez.