La serata di Coppa restituisce il sorriso alla Lazio di Pioli. L'amarezza post derby è spazzata via dal volto fresco di Keita e dall'eterna classe di Miro Klose. Un undici rivoluzionato si impone, senza fatica, a Torino, chiudendo la pratica granata in 45 minuti giocati tutti d'un fiato. Una sola squadra in campo, un perfetto mix di talenti erba - Keita, Cataldi - e vecchie volpi - Ledesma, Klose - la vittoria come medicina per continuare il cammino verso la delicata sfida con il Napoli. 3-1 al termine, in una seconda frazione condizionata dall'espulsione di Padelli e sigillata dal rigore di Ledesma. Nei quarti scontro nobile tra la Lazio e il Milan. 

Pioli volge lo sguardo al campionato e sceglie di risparmiare tutti i titolari, eccezion fatta per Parolo, uomo d'ordine dello scacchiere biancoceleste, e Radu. Ventura opta invece per qualche cambio ragionato, senza stravolgere l'ipotetico schema di base. Siede in panchina il neo arrivato Maxi Lopez, senza Quagliarella, davanti in campo la coppia Martinez - Amauri.

Nella prima mezz'ora il match prende un'impronta chiara. Onazi innesca la velocità di Keita e il giovane attaccante, chiamato a dimostrare personalità, dopo ripetute panchine, risponde presente, infilando Padelli sul palo opposto. Il raddoppio una manciata di minuti dopo. Crea questa volta Cataldi, altro prospetto interessante, appoggia in rete Klose. Il tedesco risponde presente, mostrando la consueta puntualità sottoporta. L'idea di un possibile addio a fine anno non pregiudica le prestazioni del panzer teutonico. Il Torino, assente dalla partita, stuzzica Berisha, ma non crea reali pericoli, quasi la Coppa fosse un ingombro nella via per la salvezza. 

Ad inizio ripresa, Ventura gioca la carta Maxi Lopez, ma è ancora Lazio, almeno in avvio. Keita sciupa il tris e sulla ripartenza, improvvisamente, la partita si riapre. Martinez, in posizione dubbia, sfrutta la chiamata di El Kaddouri ed 1-2. La gioia dura poco, perché Klose, in area, è steso da Padelli. Russo estrae il cartellino rosso e assegna la massima punizione. Ledesma trasforma, togliendo enfasi al finale. La gara perde di vivacità e si trascina stancamente al triplice fischio. La Lazio comincia a scrutare il pericolo Napoli, il Torino saluta la Coppa.