Presentazione alla stampa e conoscenza dei nuovi tifosi per Alessio Cerci, il nuovo acquisto milanista. L'esterno arrivato dall'Atletico Madrid, ha già esordito in maglia rossonera, un esordio amaro per lui che entrato al 65' della sfida con il Sassuolo non è riuscito a evitare la sconfitta per 1-2. L'attaccante ha raccontato i motivi che lo hanno spinto a scegliere il Milan: "Ho un allenatore, Inzaghi, che stravede per me - spiega Cerci -non è poco nel calcio di oggi. Sicuramente mi metterà nelle condizioni migliori per esprimermi al massimo. Giocare o non giocare fa la differenza" . La prossima partita del Milan sarà delicata, contro il Torino. Proprio la ex squadra di Cerci: "È una buona squadra guidata da un ottimo allenatore, ha fatto un grande campionato l'anno scorso. Andiamo all'Olimpico per vincere la partita. Normale che con Ventura abbia un grande feeling. Dopo la sconfitta contro il Sassuolo c'è un po' di rammarico, ci tenevamo a far risultato, ma guardiamo avanti: sabato c'è il Torino, dobbiamo fare una partita importante. Alla mia ex squadra non ho nulla da rimproverare, ogni club fa i propri interessi e mi ha venduto poi all'Atlético. L'accoglienza dei tifosi? Spero sarà buona, perché credo di aver dato il cuore, di aver dato tutto me stesso. Mi aspetto questo, come un'accoglienza diversa. Ma sento di avere la coscienza pulita". Si è anche soffermato sull'interesse dei nerazzurri e della decisione di trasferirsi in rossonero: "Quando ho saputo di questa cosa ero alle Maldive, ho avuto solo qualche tempo per riflettere, poi la mia scelta è stata il Milan. Il mio obiettivo era venire qui, è andata così e sono molto felice". E sulla esperienza di Madrid: "Per varie cose sono arrivato nell'ultimo giorno di mercato all'Atletico, ho cercato di allenarmi a parte mettendomi a disposizione. Quando il club poi va bene, difficile recuperare posizioni nelle gerarchie dell'allenatore: ho cercato di recuperare, ma non sono riuscito".
Alla conferenza stampa è intervenuto anche Adriano Galliani: “Ha firmato un contratto sino al 30 giugno 2016. Per usare le sue parole ha fatto un giro un po’ lungo, ma è arrivato. L’anno scorso 37 partite e 13 gol, l’anno prima 35 partite ed 8 gol. L’abbiamo seguito a lungo quest’estate. Poi è andato a Madrid e poi quest’ipotesi nata due tre giorni prima di Natale e poi conclusa rapidamente. Siamo contenti. Era un nostro obiettivo e l’abbiamo inseguito lungo. E’ stato un giro lungo tra Ibiza, Madrid e Milano. Speriamo possa restare con noi anche oltre il 30 giugno 2016. Benvenuto Alessio”. Sulla presunta clausola: “Torres era in prestito al Milan, e siamo riusciti ad averlo a parametro zero. Ringrazio le federazioni italiane e spagnole. Torres da prestito a zero è diventato del Milan. Il Milan ha ceduto in prestito per un anno e mezzo Fernando Torres all’Atletico ha fatto altrettanto, con un prestito sino al 30 giugno 2016, senza nessuna clausola”. L’operazione non cambia i piani del Milan: “Sul mercato non cambia nessuna condotta. Ne in meglio, ne in peggio. Potrebbe essere chiuso, come no. Noi parliamo con tutti, passo la giornata al telefono. E’ chiaro ed evidente che ci sono 27 giocatori più Mastour. 28 eravamo e 28 siamo ora. Al momento non è ipotizzabile. Il mercato è dinamico. Alle 20.00 del 2 settembre, non era ipotizzabile potesse arrivare Bonaventura. Non è ipotizzabile pensare cosa potrà succedere sino al 2 febbraio. Tutto è possibile e fattibile. Adesso si scatenano tutti. Domani ad esempio ho tre-quattro appuntamenti con operatori di mercato a Milano, ma solo per parlare, per chiacchierare. Magari le chiacchiere tornano utili a luglio o fra un anno. Ti tieni informato su cosa succede e magari la cosa viene buona per un altro mercato. Tutto è possibile, chissà.”