Dal caso Alexis Sanchez all'intrigo Alessio Cerci, tutto è cambiato. O quasi. Ai tempi il cileno scelse il Barcellona e costrinse il suo club, l'Udinese, a impacchettare la trattativa. La volontà del giocatore, si diceva, solo successivamente i dettagli economici tra i club.
A qualche anno di distanza, una vecchia e allo stesso tempo nuova strategia. I rapporti tra i club. Società più forti, apparentemente imbattibili e soprattutto padrone del proprio destino. Così Milan e Atletico Madrid impiegano pochi minuti a stabilire chi doveva entrare o uscire. Cerci per Torres. Fine delle trasmissioni e gambe tagliate alle pretendenti (l'Inter) che avevano puntato tutto sulla volontà dell'atleta.
Adriano Galliani vince l'ennesimo scontro di mercato, questa volta con una strategia diversa. Il contropiede tanto caro al suo Milan. Mancini, che aveva probabilmente convinto Cerci e che ha maggiore appeal rispetto al collega Inzaghi, maledice il FFP e una situazione delicata. Pochi margini di manovra in assenza di contropartite o cash, il mercato lo fanno ancora i presidenti. O forse no. Restiamo in attesa di un'altra puntata. Questi sono solo i primi botti di questo calciomercato invernale.