Un derby, in ogni città in cui si giochi, è sempre un derby. Quella partita in cui, a prescindere dalle differenze di classifica, di talento e di tecnica, le due squadre partono sempre alla pari. Quella in cui i precedenti non contano, in cui ognuna è una storia a sè. Oggi alle ore 18 si gioca sotto la Mole Antonelliana, il derby di Torino, tra Juventus e Torino, per la 189esima volta in assoluto nella storia, 165 di esse in Serie A. Il bilancio sorride ai bianconeri: 79 vittorie contro 55, con 54 pareggi in assoluto; 69 a 49, con 46 pareggi, nella sola massima divisione del campionato italiano. Inoltre i bianconeri hanno una serie aperta di 6 vittorie, non subiscono gol dal 24 febbraio 2002 (2-2, il celebre derby delle corna di Maresca), e il Torino non vince addirittura dal 9 aprile 1995 (2-1 con doppietta di Rizzitelli). Lo scorso anno la disputa si è risolta due volte con il minimo scarto in favore della Juve, grazie alle reti di Pogba all'andata e di Tevez al ritorno.
Ecco qualche highlight dei derby sopracitati:
CHI CI ARRIVA MEGLIO? - La Juventus è in un ottimo periodo di forma. Nelle ultime tre partite sono arrivati 10 gol fatti e nessuno subito, e la vittoria in trasferta a Malmo per 2-0 ha caricato ancora di più una squadra che da quando è passata a quattro in difesa sembra aver guadagnato velocità e imprevedibilità rispetto al vecchio 3-5-2 di Contiana memoria. Allegri ha finalmente ritrovato anche i gol di Fernando Llorente, mancati nella prima parte di stagione, oltre che poter disporre di tutti i suoi uomini migliori a centrocampo. L'unica emergenza è quella in difesa, dove gli uomini erano contati fino a pochi giorni fa, ma ora il recupero di Evra e quello di Ogbonna ridanno profondità alla rosa dell'allenatore livornese.
Discorso diverso invece per i granata, in una posizione di classifica abbastanza delicata e in un momento abbastanza nero. Una sola vittoria nelle ultime cinque partite e tre sconfitte, due nelle ultime due giornate, a Roma e in casa con il Sassuolo. Se difensivamente la tenuta del Torino è buona, in attacco i problemi sono molteplici: le azioni offensive dipendono solo da Quagliarella, e non si è ancora trovata una spalla adeguata al numero 27, visto il momentaccio di Amauri, mentre Barreto e Larrondo sono poca roba per una squadra che lo scorso anno è arrivata nella parte alta della classifica. L'impressione è che Cerci e Immobile non siano stati rimpiazzati adeguatamente, e i soli 7 gol fatti lo dimostrano (4 di questi gol li ha segnati proprio il sopracitato attaccante di Castellammare di Stabila); solo l'Atalanta ha fatto peggio, con 5 gol all'attivo.
LA SFIDA DEGLI EX - Sono diversi gli ex di giornata, sia da una parte che dall'altra: tra le file della Juventus Rubinho e Motta hanno vestito la maglia granata negli anni scorsi, anche se chi la sente davvero questa sfida è Ogbonna, acquistato lo scorso anno proprio dai rivali cittadini per 13 milioni. Anche dall'altra parte sono diversi i giocatori che hanno indossato la maglia bianconera nella loro carriera: Moretti, Molinaro, Masiello, Nocerino, Amauri e il più atteso Fabio Quagliarella, protagonista negli ultimi quattro anni con la casacca rivale e passato pochi mesi fa a vestire quella del Torino.
LE PAROLE DELLA VIGILIA - Allegri sa bene cosa significa giocare un derby, avendone vissuti già a Milano: "È una partita diversa dalle altre, in un derby i valori si azzerano in tutto e per tutto. Non sarà semplice, sarà una sfida equilibrata, per vincere dovremo fare un'ottima partita." La sua Juve però fin'ora viaggia a gonfie vele, ma resta coi piedi per terra: "Non abbiamo ancora fatto nulla. Siamo solo all'inizio, dobbiamo ancora centrare tutti i nostri obiettivi, manteniamo il profilo basso, in una settimana possiamo passare da invincibili a somari." E il 4-3-1-2? "Il modulo diverso ha dato stimoli nuovi, domani dobbiamo scendere in campo con grande attenzione, abbiamo giocatori di qualità". Parole anche per alcuni elementi della sua rosa molto nominati in settiman: "I tempi di recupero di Asamoah saranno intorno ai 3 mesi. La rosa va bene così, se poi ci sarà bisogno di innesti la società sarà pronta e si guarderà intorno. Vidal ha bisogno di giocare, il suo problema è che se non fa gol qualcuno pensa che non faccia una buona prestazione. Lui è importante per noi anche quando non segna. Giovinco? Sta bene, ho 5 attaccanti in forma e tenerne fuori 3 ogni partita è un dispiacere." Infine complimenti al collega Ventura, avversario di oggi: "È un ottimo allenatore, fa giocare bene la squadra e ha ottenuto ottimi risultati, lo ha dimostrato in questi anni".
Proprio l'allenatore del Torino ha mandato Emiliano Moretti in conferenza stampa a parlare del derby di oggi: “La Juve nel corso dell’estate ha cambiato tanto, ma non nei risultati, e il nostro compito sarà ancor più arduo perché sta vivendo uno stato di forma strepitoso. Noi ne siamo coscienti ma ce la giocheremo, perché è un derby. Attenzione al Torino quindi, siamo una squadra che può mettere in difficoltà chiunque. Anche l'anno scorso li mettemmo in difficoltà e chiudemmo in crescita, con i bianconeri che nel finale inserirono Padoin al posto di Llorente. Per batterli dobbiamo mettere in campo qualcosa in più degli avversari. Di certo noi siamo molto carichi e non vediamo l’ora di giocare; il Toro non vince il derby da molto tempo, vogliamo assolutamente provarci". E come la vive il grande ex Quagliarella? “E’ conscio dell’importanza che ha all’interno della squadra, ma è uno dei 25 della rosa. Da solo non può far nulla: avrà le sue soddisfazioni se supporterà la squadra e se dalla squadra verrà supportato”.
L'ARBITRO - Il fischietto della gara sarà Daniele Orsato, della sezione di Schio. Sarà coadiuvato dai guardalinee Cariolato e Costanzo, gli addizionali Di Fiore e Guida, mentre il quarto uomo sarà Gervasoni.