San Siro saluta il bell'Antonio, o almeno si prepara a farlo. Saluterà la sua Italia la scala del calcio, purché conceda una tregua il nubifragio che ha trasformato Milano in un enorme piscina, purché il pallone compia i famosi due rimbalzi, necessari per giocare. Saluterà gli azzurri la città meneghina, che accoglie la Croazia prossima avversaria.
Già la Croazia; quella squadra che l'Italia non batte da 72 anni. Era il 5 Aprile 1942, il presidente del consiglio era Benito Mussolini, Hitler dispensava orrore per il mondo, Churcill capeggiava la grande resistenza inglese, e sulla panchina della nostra nazionale sedeva il grande Vittorio Pozzo. Due nomi a caso, tanto per rendere l'idea, di quanto tempo sia passato.
Come se non bastassero le statistiche, l'Italia arriva al confronto in emergenza totale, con Bonucci squalificato, Verratti out per una tendinopatia agli adduttori, Ogbonna vittima di un problema al bicipite femorale, e Balotelli, manco a dirlo, torna a casa per via di un affaticamento muscolare. Sta di fatto, che stasera a San Siro, gli azzurri devono dimostrare di esserci ancora, di saper giocare al calcio senza paura di attaccare.
Il gioco, che per Conte viene prima della vittoria, almeno così ha dichiarato il tecnico leccese in conferenza stampa: "Lo spirito è stato buono nelle prime quattro partite, sono sicuro che lo sarà anche Domenica. Ci auguriamo che il tempo possa migliorare, perché siamo una squadra che gioca al calcio, quindi speriamo che il campo sia nelle migliori condizioni. Ci sono tante defezioni a livello di infortunio, ma questo non mi preoccupa perché stiamo lavorando su una determinata idea e su un preciso schema di gioco, e sono tranquillo grazie anche alla disponibilità dei ragazzi. Vincere più importante della prestazione? No, mi aspetto dalla squadra una crescita, non bisogna per forza vincere per essere soddisfatti, e a prescindere da chi mancherà, domani entreremo in campo per fare una grande partita e rendere orgoglioso il nostro paese".
Suona la carica Conte, che sa bene quanto la Croazia sia avversario ostico e insidioso, e sa, quanto dovrà essere attenta l'Italia, contro Modric e compagni: "Rispetto ma non paura per la Croazia, è un ottima squadra che fa possesso ed è brava nel l'uno contro uno. Dovremo essere bravi a non farci irretire dal loro palleggio, sappiamo dove possono crearci problemi e dove possiamo crearceli noi."
Infortuni a parte, l'Italia dovrebbe schifarsi con il solito 3-5-2, che vedrà Buffon tra i pali, linea difensiva composta da Darmian, Ranocchia e Chiellini; a centrocampo gli esterni dovrebbero essere De Sciglio e Pasqual, con Marchisio, De Rossi e Candreva sulla mediana. La coppia d'attacco, sarà quella dell'esordio di conte, Immobile-Zaza.
I croati, risponderanno probabilmente con un 4-4-2, che in fase di non possesso potrebbe trasformarsi un 4-2-3-1 con Olic ad abbassarsi sulla linea dei trequartisti, questi i probabili 11 scelti da Kovac: tra i pali ci sarà Subasic; difesa a quattro con Srna, Lovren, Vida e CorluKa; a centrocampo spazio a Rakitic, Modric, Brozovic e Perisic, dietro la coppia d'attacco Olic, Mandzukic.
Questa sera, a San Siro, gli azzurri dovranno dimostrare di essere cresciuti, di non aver paura essendo in grado di affrontare qualsiasi avversario, anche questa Croazia, che da settantadue anni non ci concede la gioia della vittoria. Stasera, l'Italia deve riscrivere la storia, partendo da qui, dalla scala del calcio.
Forza azzurri, adesso #andiamoavincere!