Il panorama del calcio olandese non delude mai. Ci offre sempre generazioni di talenti, potenziali campioni, astri emergenti. Il nome del tulipano di oggi é Quincy Promes. Promes nasce sotto la candida e diafana neve di un quattro Gennaio del 1992, ad Amsterdam. Nonostante la bella cornice, la sua strada verso il grande palcoscenico del mondo del voetbal è stata tortuosa.
Non tutto è facile -
Già da piccolo dimostra di avere all'orizzonte un grande futuro nel mondo del calcio ed a 16 anni entra a far parte dell'Accademia dell'Ajax (squadra che ha lanciato ragazzi come Eljero Elia e Castaignos), nel settore giovanile ovviamente, ma sorprendentemente il club lo boccia e lo scarica ad una sua filiale (per intenderci, tipo ciò che fa il Chelsea col Vitesse): l'Harleem. All'Harleem Promes trova la continuità giusta ma la sua crescita è bloccata dalla bancarotta ed il successivo fallimento del club. Punto e a capo. L'Ajax non ne vuole sapere assolutamente niente di riaccogliere il giocatore, si lava le mani, e lascia senza contratto e quindi senza un posto di lavoro il giocatore. Su di lui decide di scommettere il Twente. Theo ten Caat e Cees Lok lo arruolano nella “Primavera” dei Tukkers. Mesi positivi per Quincy, che diventa subito il leader nonché poi capitano della squadra giovanile. E' un attaccante che sfrutta l'altezza, non eccessiva comunque (174 cm per 65 kg), rapido, con il grillo in testa delle giocate spettacolari e superbe. Allora riveste il ruolo di prima punta ma in realtà può muoversi comodamente in tutte le posizioni d'attacco (lui preferisce il ruolo di esterno). Esordisce nella selezione Under 19 olandese senza lasciare il segno e poco dopo viene chiamato in prima squadra dal Twente (correva il biennio 2011/2012). In prima squadra il campo lo vede poco e niente, nel primo anno collezionerà solo 3 presenze. Perciò, a fine stagione, il Twente parla con il suo gioiello e decide di mandarlo in prestito – o come più comunemente si dice, “a farsi le ossa” - al Go Ahead, altra squadra olandese.
La svolta –
Con il Go Ahead Eagles (biennio 2012-2013) è finalmente protagonista, conquisterà una maglia da titolare e dimostrerà il suo talento. Chiude la stagione con la bellezza di 43 presenze, 18 gol e 10 assist, vincendo il premio individuale di “miglior giocatore dell'anno”. Numeri che non fanno tentennare il Twente che se lo riporta subito a casa. Promes è più maturo ma soprattutto ha conquistato una certa continuità fondamentale per un calciatore: si impone e colleziona 26 apparizioni nel Campionato olandese, siglando 11 reti e assistendo 7 volte i compagni.
Van Gaal –
Il talento purissimo di Promes non passa inosservato ed il ragazzo viene notato dall'ex ct dell'Olanda Van Gaal che gli fa vestire la maglia arancione nelle amichevoli pre-Mondiale 2014. Esordisce il 5 Marzo, contro la Francia, ma purtroppo gli Oranje perdono 2-0. Tuttavia a fine partita ed il giorno dopo la gara, da molti giornali e giornalisti, verrà indicato come uno dei giocatori più positivi della gara. L'attuale coach del Manchester United lo mette nella lista dei 30 pre-convocati per il Brasile per poi, però, tagliarlo fuori dalla rosa dei 23 definitivi.
Mercato estivo -
Dopo la delusione del biglietto non staccato per il Brasile, Promes riceve un altro colpo: il suo club, il Twente, sta attraversando una situazione economica difficile (non la prima, molte squadre di serie B e di bassa classifica di serie A spagnola nuotano nelle stesse tempestose acque). I Reds olandesi sono costretti non più ad esporre solo in vetrina i propri gioielli ma a mettere loro il price tag ed il cartello “in vendita”: ecco il primo compratore che bussa alle porte, il Southampton, interessato a Dusan Tadic. I due club troveranno l'accordo ed il fantasista volerà in terra britannica. Last but not least, dicono gli inglesi, ed ecco che la squadra deve salutare anche Promes: cessione, non nel Regno Unito ma in Russia, allo Spartak Mosca, per 15 millioni. Meta particolare per chi cerca l'esplosione definitiva. Fino ad ora, nella Russian Premier Liga, ha messo insieme 7 presenze, 2 gol e un assist (in 551 minuti) e tutto fa presagire che non si fermerà. Al futuro la (s?)piacevole sentenza.
Ma che giocatore é? -
Abbiamo già citato alcune virtù di Promes, come la rapidità (sulla fascia quando parte è praticamente, matematicamente, scientificamente ed empiricamente provato che é imprendibile) e ciò mette parecchio in crisi le difese avversarie. Maestro del dribbling, possiede un bel tiro potente. E' un giocatore davvero completo perché non é il classico attaccante che s'impegna nel solo compito offensivo e basta, anzi, il 22enne si sacrifica anche in fase di ripiegamento. Ha nelle sue doti un grande bagaglio tecnico. Da ciò che abbiamo lasciato intendere, Promes ama la giocata di classe, la giocata in più, quella che si può ed a volte si deve evitare perchè porta solo a perdere palla, che si cerca per la gloria del pubblico ed ama soprattutto tenere la palla tra i piedi, sempre. Ma di un diamante grezzo ci godiamo anche questi cristalli impuri nell'attesa che venga raffinato completamente, col tempo.
(di Annalisa Falcone)