Antonio Conte allontana polemiche e episodi, sveste i panni dell'uomo di club e si cala perfettamente nella realtà azzurra, impermeabile alle grida che giungono dalla Serie A. Il giorno dopo Juventus - Roma tocca anche il CT, che sceglie però il basso profilo, evitando trappole giornalistiche e possibili errori di comunicazione "Fra un impegno e l'altro della Nazionale ho già dato e darò ancora, ma quando siamo qui, io e i calciatori parliamo di Nazionale e basta. Bisogna avere la forza di mettersi il campionato alle spalle e di concentrarsi solo sulle due sfide di qualificazione che ci aspettano. Sono al di sopra delle parti e guardo: le mie battaglie dialettiche le riservo solo alla Nazionale e a difendere il mio gruppo. Durante le battaglie in campionato ognuno porta la sua bandiera, ma nel club Italia la bandiera è una sola: si torna amici e compagni di squadra". La missione azzurra "Qualificarci per l'Europeo possibilmente con un bel calcio, giocato da una squadra dalla mentalità vincente, che cercherà sempre di fare la partita. E comunque il calcio italiano non mi sembra in fase di crollo come si dice, ma semmai in crescita: lo dicono anche i risultati dei nostri club in Europa, a noi sta continuare su questa squadra".
Un uomo davanti alla difesa. Un uomo di qualità. Conte conferma la sua idea di calcio. Giocare bene sì, ma non a discapito della necessaria forza fisica, di un moto perpetuo necessario nel calcio d'oggi. Non quindi due palleggiatori, ma uno soltanto. Verratti risente di un problema alla caviglia, De Rossi è out, Pirlo la risorsa nuovamente disponibile "Verratti ha un problema alla caviglia e De Rossi non c'è: se i tempi di recupero di Marco saranno più lunghi del previsto (forte contusione: almeno due giorni di riposo assoluto, ha spiegato il professor Castellacci, ndr), convocherò Pirlo che è tornato domenica e per me resta una garanzia umana e calcistica. Fra De Rossi, Pirlo, Verratti e magari Thiago Motta ne giocherà uno, perché i due interni per me devono essere di gamba, molto dinamici, con caratteristiche diverse rispetto alle geometrie che garantiscono questi centrocampisti. Due di loro insieme si potranno vedere semmai a partita in corso, quando magari avremo bisogno di più possesso palla". Il rilancio di Aquilani: "Ha l'età giusta per arrivare ad una svolta della sua carriera e calcisticamente ha tutto per trovarla: fisicità, tecnica, qualità delle giocate e resistenza, ora voglio vedere come riesce ad inserirsi in un contesto ispirato alle mie idee".
Da Zaza, l'eroe delle prime uscite in azzurro di Conte, a Pellè e Rugani, volti diversi, volti nuovi "In Italia si tende molto ad esaltarsi e poi a passare in un attimo da un estremo positivo ad un estremo negativo. Una cosa è certa: se si pensa che da solo possa risolvere tutti i problemi del Sassuolo si fa solo il suo male. Pellé se l'è meritata sotto tutti i punti di vista: in due anni ha fatto 50 gol, sta riuscendo a essere protagonista anche in un campionato più difficile rispetto a quello olandese. Lui è l'esempio di quello che intendevo con meritocrazia: chi fa bene in campionato avrà una chance, noi abbiamo gli occhi aperti. Rugani è cresciuto in maniera esponenziale. E' un segnale anche per gli altri under 21. Siamo aperti alle novità". Chiosa su Balotelli "Io faccio convocazioni, non esclusioni. Balotelli ha intrapreso un cammino nuovo e non facile, gli va dato il tempo di integrarsi in un campionato nuovo. Di sicuro seguo lui come tutti i giocatori all'estero".
Ultim'ora - Il CT sceglie di sostituire l'infortunato Bonaventura - edema alla coscia destra evidenziato dagli esami odierni - con Andrea Pirlo.