Se non fosse per il triste sfondo del cantiere edile del Friuli potremmo quasi illuderci che questo bel posticipo delle 19 sia uno spot perfetto per la nostra Serie A. Giovani lanciati, tecnici interessanti, sottovalutati e ripudiati da Milan ed Inter. Si vedono tanti gol, al Friuli. Il risultato è un 4-2 che all'Udinese mette un sorriso gigantesco ed al Parma regala per un'altra volta la stessa sensazione. I bianconeri infilano la terza vittoria consecutiva, la quarta in cinque gare. Solo la Juventus li ha fermati. Bella sorpresa, quest'Udinese che si pensava potesse subìre l'addio di Guidolin ed invece dall'assenza degli isterismi dell'ex tecnico ne ha solo giovato . Strama ha dato entusiasmo e libertà, coadiuvato da uno Stankovic in versione Mono Burgos: assatanato e dedito alla causa. Il terzo posto è loro
Donadoni deve rimuginare. La sua squadra impoverita dagli infortuni di Biabiany, Casani e Paletta e dagli addii di Amauri e Marchionni può dare sì spazio ai giovani (che sono sì croce ma anche delizia, vedi l'espulsione di Acquah nel quarto d'ora finale) ma si ritrova con un pugno di mosche in mano dopo aver figurato molto bene e raccolto zero contro Milan (4-5), Roma (1-2) ed appunto Udinese (4-2). La difesa fa acqua (13 reti incassate) ed annulla un buon attacco da 10 gol.
E' un gara frizzante e piacevole, il match giusto da gustare di fronte ad un aperitivo. Guardando il primo tempo non si direbbe, tuttavia. Le squadre che fin dal momento dell'annuncio delle formazioni lasciavano misteri sul reale assetto si dispongono praticamente a specchio. Doppio 4-4-2. Per il Parma Gobbi e De Ceglie agiscono sulla stessa verticale mentre sulla fascia opposta operano l'adattato Mendes ed Acquah. Non poteva essere un 4-3-3: Coda è troppo centravanti per fare l'esterno. Nell'Udinese sono Koné e Badu gli esterni di centrocampo con Guilherme-Allan a fare legna al centro.
Le squadre si specchiano e ne viene fuori uno spettacolo attendista che lascia a desiderare. E' il Parma, in questo avvio, che cerca maggiormente di fare la gara. I gialloblù tengono palla ma trovano difficoltà ad avviare l'azione per vie centrali. Infatti, il gol che sbloccherà la contesa, arriverà per vie esterne dove Gobbi e De Ceglie in tandem fanno male a Badu e Widmer. L'1-0 sancisce l'alba di una pazza mezzora. Il vantaggio lo mette a segno il classe '96 José Mauri. Il ragazzino che Donadoni lancia spostando Jorquera in cabina di regia e panchinando Lodi riceve palla da Cassano che si abbassa tantissimo e permette al centrocampista di inserirsi. L'imbucata è perfetta e Mauri ha il tempo giusto per aggiustarsi la sfera e bucare Karnezis.
E' 1-0 e Stramaccioni ordina immediatamente ai suoi di passare ad un più offensivo 4-3-1-2 con Koné che va a piazzarsi dietro Thereau e Di Natale lasciando Badu, Guilherme ed Allan in mezzo. Strama rischia perché se é vero che stringendo i mediani non si rischia tanto sulla sinistra, dove Mendes sale poco e niente nascendo lui centrale, sulla destra la questione è brutta: De Ceglie e Gobbi adesso hanno solo uno scoglio da superare. Il cambio tattico sembra però dare ragione a Stramaccioni ed ai suoi che in pochi minuti pareggiano. Kone apre per il taglio da destra verso sinistra di Badu. Il centrocampista approfitta della dormita della difesa emiliana e partorisce una sponda molto bella per Di Natale, che nel mentre sostava solo soletto a centro area. Di Natale, al volo ed in caduta, raccoglie e mette dentro. Si riparte.
(Ri)-pronti e via e Karnezis deve prodursi in due ottime parate: il Parma reagisce con un colpo di testa di Coda (ed il greco salva sulla linea) ed un altro tiro al volo di Mauri sempre dallo stesso quadratino di campo da dove il ragazzino aveva fatto 1-0 (Karnezis salva in angolo). Giusto il tempo di un paio di falli duri e contrasti vari in mezzo al campo e la giostra del gol riparte. Sulla destra Widmer scende che è una bellezza e, come a Roma con la Lazio, il fluidificante mette in mezzo un pallone molto teso. Sul primo palo Thereau è pronto a tirare un bolide ma in realtà regala il 2-1 a Di Natale con un velo prelibato. 45° e 2-1. Ma non è tutto qui: quattro giri d'orologio e Mauri santifica un primo tempo da 7.5 in pagella procurandosi un rigore sempre nella stessa zolla del gol e del tiro al volo. Heurtaux, Badu e Widmer, soffrono, con quest'ultimo autore del fallo da rigore. Sul dischetto Cassano: l'altro Totò fissa il 2-2 del primo tempo con un cucchiaio che bacia la traversa e si deposita in rete. Primo tempo: 2-2. Che spettacolo.
Dopo l'intervallo Donadoni decide di mandare in campo Santacroce per Mendes per far male anche sull'altra fascia. L'altro gol arriva al 58° ed è dell'Udinese. Heurtaux, che il primo gol in A l'aveva segnato proprio al Parma, si catapulta apparentemente senza ragione in area di rigore attendendo il traversone di Widmer. Lo svizzero mette un altro bel cross ma è il francese a diventare l'eroe di giornata producendosi in una rovesciata degna del miglior van Persie. Donadoni non ci sta e si scopre: dentro Belfodil per De Ceglie e si passa definitivamente al 4-3-3. L'algerino prova a dare la scossa che Cassano non ha più dopo un buon primo tempo: Fantantonio è è infatti bloccato dal momento in cui Stramaccioni ha invertito le posizioni di Allan e Guilherme appiccicando il primo al Pibe di Bari. Doppio cambio intorno al 20°: Stramaccioni butta dentro il rientrante Domizzi - cui rinuncia ha regalato all'Udinese l'idea di passare a 4 dietro - per Kone passando al 3-5-2 con Widmer e Piris che si alzano e le linee che tornano ad essere quelle annunciate in estate. Il Parma invece cambia un rivedibile Jorquera con Galloppa, meno visione e fosforo e più gamba e cuore. Mauri passa in regia ma la musica non cambia.
Il Parma non riesce più a creare, come nei primi minuti. La squadra è precipitosa , non spinge bene e sembra aver paura delle ripartenze di quel Muriel appena inserito da Stramaccioni al posto di un scintillante Di Natale che oggi non doveva giocare. Quando si scopre un attimo Acquah si becca il secondo giallo della gara dopo il secondo intervento in pochi minuti su Muriel, per l'appunto. Secondo giallo sacrosanto e gara che sostanzialmente termina qui, con un Donadoni imbufalito con Acquah ("Ti avevo avvertito di stare attento!") e con Belfodil ("Una palla tienila!"). Il brivido sulla schiena bianconera arriva al 33° del secondo tempo: Cassano tenta un tiro da genio del male a giro sul secondo palo. Il colpo di grazia lo piazza Cyril Thereau: grande sciocchezza di Lucarelli che si fa soffiare palla e lancia di fatto l'ex Chievo. Diagonale piazzato sul secondo e 4-2. Buona serata.