Fra i giocatori rinati in questi primi mesi di Milan targato Inzaghi c'è sicuramente Ignazio Abate. Il terzino campano non era certo della permanenza in rossonero a causa di un contratto che scade nel giugno 2015 e che non è stato ancora rinnovato, ma è rimasto è ha già collezionato 2 assist nelle prime 2 partite contro Lazio e Parma. I rossoneri arrivano dalle due belle vittorie contro Lazio e Parma, ma sabato sera ci sarà per loro il primo vero banco di prova contro la Juventus di Massimiliano Allegri: “Sarà bella da giocare - ha spiegato Abate a Il Giorno -. Uno stadio pieno, 80mila persone a dare la carica. Chi parte favorita? La Juventus è la squadra più forte di tutte, i valori alla fine emergeranno in classifica: hanno vinto tre scudetti, si conoscono a memoria. Ma in 90’ può succedere di tutto”.
Sulla questione rinnovo del contratto, che scade a giugno 2015, Abate ha invece rivelato: “Il mio agente ne sta parlando con la società. Il Milan conosce le mie esigenze, Galliani è soddisfatto del mio lavoro e una soluzione si troverà. Poi ci sono tanti fattori che potrebbero far cambiare le cose. Ciò che mi ha fatto male è stato leggere le cifre che avrei richiesto per firmare. Cifre ben lontane dalla realtà”.
Con Pippo Inzaghi in panchina sono cambiate cose, è ritornato l'entusiasmo,rispetto allo scorso anno, come ha spiegato anche lo stesso terzino rossonero: “Arrivare allo scontro diretto con la Juve a punteggio pieno è un sogno che cullavamo dal ritiro. La nostra squadra rispecchia il manico dell’allenatore e Inzaghi ha riportato entusiasmo e regole. Bordata a Seedorf? La scorsa stagione alcuni avevano preso un brutto andazzo. Arrivavano a Milanello per timbrare il cartellino e poi tornare a casa. Ora è diverso. Pippo è tosto, un tecnico esigente che pretende il rispetto reciproco. In passato non era così scontato. Balotelli? Mario non c’entra nulla. È cambiato lo spirito del gruppo. Siamo lo specchio dell’anima di Inzaghi: lo si nota quando dalla panchina i compagni esultano per una rete ed entrano in campo per abbracciarci. Cos’è cambiato tatticamente con Pippo? Difendiamo da squadra con gli attaccanti che tornano molto. Con la Lazio abbiamo difeso molto bassi e abbiamo colpito in contropiede, con il Parma però abbiamo fatto noi la partita”.