Voleva una squadra "umile, cattiva ed orgogliosa". Antonio Conte è un uomo di poche parole, ma tanti fatti. E se il buongiorno si vede dal mattino, i suoi ragazzi hanno già assimilato il credo del neo ct della nazionale. Buona la prima per Conte. Buonissimo, l'inizio, frutto della sfuriata azzurra, che pressa gli olandesi in ogni centimetro d'erba. Li vanno a predere ovunque, ed i risultati si vedono dopo i primi minuti. 2-0 e partita in ghiaccio. La squadra assomiglia già tanto alla Juve di Conte. Stretta, molto corta tra i reparti dopo il vantaggio, con i centrocampisti che pressano su chiunque porti palla. Le ripartenze sono altrettanto veloci e l'intesa tra i due baby attaccanti schierati, è naturale, quasi giocassero assieme da anni. Ripresa in completa gestione dei ritmi senza patemi d'animo, poche occasioni da gol e tanta stanchezza. Bastano dieci minuti per chiudere la pratica Hiddink.
"Al di là del risultato, mi interessava vedere la risposta dei ragazzi. Dal punto di vista dell'impegno, del gioco, e dell'idea che vogliamo portare avanti. Il percorso è lungo e difficile da portare avanti, ma i ragazzi sono ben disposti al sacrificio ed al lavoro, un buon segno. Abbiamo intrapreso un buon percorso, nonostante soltanto sei allenamenti. L'idea di gioco ed i principi tattici li abbiamo inseriti, ed è un buon segnale per il futuro. Vogliamo creare un buon mix tra giovani e più esperti. In prospettiva Oslo dobbiamo lavorare, la Norvegia ha dimostrato di essere una squadra ostica. Vincere aiuta a vincere, questo è quello che conta" le prime parole del mister a fine gara.
10 minuti ed è subito ItalConte : dopo 2 minuti il vantaggio con Immobile. Il neo centravanti del Borussia Dortmund segna sfruttando al meglio la disattenzione del duo di centrali De Vrij – Indi. Si infila al centro e scarta facilmente Cillessen. L’Italia accorcia, si chiude bene in 30 metri, dietro la metà campo e riparte velocemente. Il pressing azzurro è feroce, degno specchio dello stato d’animo voluto dal neo cittì. Da una palla recuperata nasce il raddoppio. Ancora un taglio, questa volta di Zaza alle spalle di Martins Indi, fa si che il giovane attaccante del Sassuolo prenda il tempo al difensore, costringendolo al fallo da rigore ed all’inevitabile espulsione per chiara occasione da rete. De Rossi fa 2-0. Conte e la sua esultanza fanno capire quanto ci tenesse a far bene da subito. Ancora Zaza al 20’ fallisce una clamorosa occasione dopo un contropiede condotto perfettamente da Immobile. Ma l’intesa tra i due giovani attaccanti azzurri è splendida e l'azione del 30’, dopo un cross dalla sinistra di Darmian, con la sponda di petto di Zaza per Immobile è splendida; altrettanto la sforbiciata di poco a lato dell’attaccante di Torre Annunziata. Palla a lato e Bari in delirio. L’Italia è compatta e l’Olanda fa fatica a impostare l’azione, da dietro come quando supera la linea di metà campo. Sneijder è imbottigliato nella gabbia tra De Rossi e Marchisio, e non riesce a prendere per mano la squadra, Van Persie è abulico dalla manovra.
La ripresa è più equilibrata e le occasioni da gol si susseguono da una parte e dall’altra. Van Persie e Senijder impegnano Sirigu da una parte, mentre Zaza e Bonucci dalla distanza rispondono dalla parte opposta. Inizia la girandola delle sostituzioni che permette all’allenatore azzurro di testare anche la squadra che martedì sfiderà la Norvegia nella prima partita di qualificazione verso l’Europeo del 2016. Verratti prende il posto di Marchisio, che sarà squalificato, prendendosi l’onere di gestire i ritmi della gara. Inevitabilmente le squadre calano alla distanza, con la stanchezza e la poca lucidità che la fanno da padrone. L'unico a non risentire della stanchezza è ancora l'allenatore azzurro che pretende, sempre, il massimo dai suoi uomini. In questo caso i rimproveri sono per la difesa, rea di peccare di semplicità e di portare troppo il pallone in avanti, e per Parolo, che non interpreta al meglio le due fasi, proponendosi poco e coprendo meno. La partita scivola via senza emozioni verso il fischio finale, gli azzurri continuano a premere alla ricerca del terzo gol, mantenendo sempre il controllo della gara e del possesso palla. Conte può essere soddisfatto, ma conoscendolo, cercherà sempre di migliorare e perfezionare una Nazionale già a sua immagine e somiglianza.