Due partite per conquistare Europeo e Olimpiadi, 160' minuti per completare un cammino di rinnovamento, difficile eppur affascinante. Inutile negarlo, il futuro dell'Under di Gigi Di Biagio passa per la sfida di domani sera contro la Serbia, capogruppo nel Girone, a quota 13 con il Belgio, con un punto in più degli azzurri. Cipro rappresenta, sulla carta, avversario meno temibile, per storia e tradizione.
La Serbia è, a livello giovanile, potenza assoluta, ma la partita con gli azzurri si presenta, per Curcic, complessa. La Nazionale maggiore ha spogliato la rappresentativa minore dei giocatori di maggior classe, Markovic su tutti, e l'Italia con un organico finalmente al completo punta a sfruttare il momento favorevole. Di Biagio chiude la porta a possibili scenari semplicistici e disegna un contorno fatto di concentrazione e spensieratezza. L'importanza dell'appuntamento non deve togliere allegria all'Italia "Fortunatamente ho ancora due-tre dubbi di formazione, significa che tanti ragazzi sono in grado di giocare. Se vinciamo, siamo vicini al playoff per la qualificazione all'Europeo. Se perdiamo, addio Euro e addio Olimpiade. La Serbia per cultura calcistica ha il punto di forza nella tecnica in velocità, quindi dovremo essere aggressivi. A loro mancheranno molti giocatori ma non sarà un vantaggio. In realtà l'anomalia è stata la partita di andata, quando sono scesi tutti i migliori dalla loro nazionale A".
Un percorso lastricato di difficoltà quello dell'Under, costretta spesso a far di necessità virtù, con molti pezzi del mosaico assenti, per infortunio o punizioni varie. L'attacco può finalmente poggiare su Berardi, supportato da Bernardeschi, riportato a Firenze da Vincenzo Montella, allenatore perfetto per la crescita del fantasista azzurro. Con loro Belotti, il trascinatore, per spirito e giocate, della squadra. Di Biagio sulla posizione di Berardi "Io lo faccio giocare al centro invece che a destra per dare spazio ad altri giocatori offensivi come Bernardeschi. La vigilia però per me è molto tranquilla, non ci sono molti discorsi da fare perché i ragazzi sono maturi. Piuttosto, c'è da prendere una partita come questa come un'amichevole: con concentrazione ma la giusta leggerezza".
Il problema stranieri e il rapporto con Conte "C'è un progetto di crescita, chi va in Nazionale poi non scende. Il rapporto con Conte è ottimo, abbiamo visto insieme anche Roma-Fiorentina. Io speravo di vedere Bernardeschi ma non è entrato, e in generale hanno giocato proprio pochi italiani...".