Pochi giorni e la Serie A avrà finalmente inizio. Su il sipario, per un campionato che ha vissuto nell’’arco dell’estate 2014, movimenti di non poco conto: si è passati dal fallimento mondiale con annesse dimissioni di Prandelli e Abete, all’addio fulminante di Conte dalla panchina della Juventus. Passando per l’elezione di Tavecchio e la tragica morte di Ciro Esposito.
La lotta Scudetto
Partiamo dai Campioni in carica. La Juventus di Massimiliano Allegri è, nonostante tutto, ancora la favorita per la vittoria finale. Ma non pochi sono gli ostacoli che il tecnico livornese affronterà durante questa annata. Per prima cosa, convincere i tifosi dissidenti a dargli un’opportunità, viste le roboanti proteste in seguito alla notizia del suo arrivo. Dal punto di vista tattico, il neo allenatore porterà a termine un cambiamento (e non una rivoluzione) già pensata da Conte: abbandonare il 3-5-2 per votarsi al 4-3-3. L’unico punto interrogativo resta la difesa, è un rebus indovinare la coppia di centrali, viste le non confortanti prove di Ogbonna e Bonucci, l’infortunio di Barzagli e il Mondiale fallimentare di Giorgio Chiellini. La Roma di Garcia si può ampiamente definire la regina del calciomercato: gli arrivi di Juan Iturbe e Astori rappresentano il presente e il futuro della società giallorossa, principale antagonista della Juventus per il titolo. Gli altri innesti di Emanuelson, Keita e Cole vanno a puntellare e dare qualità per la Champions, senza trascurare il talentuosissimo Uçan. Il tridente d’attacco formato da Gervinho, Totti e Iturbe promette meraviglie, assistito da un centrocampo formato dal genio di Pjanic, la grinta di De Rossi, e Strootman, sulla via del recupero dopo il terribile infortunio contro il Napoli. Ed è proprio sul Napoli che si rivolge ora la nostra attenzione, la scorsa estate è stata ricca di cambiamenti per i partenopei, via Mazzarri e Cavani, dentro Benitez ed Higuain. Al primo anno il tecnico spagnolo ha ottenuto un terzo posto meritato e la vittoria della Coppa Italia, mica male. Il mercato di quest’anno, tutto sommato a rilento e anonimo, ha fatto storcere il naso a non pochi tifosi, gli arrivi di Michu e De Guzman puntellano ma non rinforzano l’organico. Anche per la prossima stagione il club partenopeo riporrà le proprie aspettative in Mertens e Callejon, arrivati l’estate scorsa e oscurati dal punto di vista mediatico dal Pipita, hanno contribuito non poco alla causa azzurra, aspettando anche il ritorno ad alti livelli di un certo Marek Hamsik.
Corsa all’Europa
Subito dopo il terzetto di testa troviamo la Fiorentina di Vincenzo Montella. La scorsa stagione la Viola è stata penalizzata non poco dagli infortuni occorsi a Rossi e Gomez, ma nonostante ciò è riuscita ad ottenere un dignitosissimo quarto posto. E’ lecito domandarsi, cosa avrebbe ottenuto Montella con i suoi uomini migliori disponibili per tutta la stagione? Non lo sapremo, ma di sicuro ci hanno pensato Cuadrado e Borja Valero con la loro qualità a tenere alto il ritmo. Quest’anno non sono arrivati grandi nomi, il telaio della squadra resta tutto sommato quello dello scorso anno. Una possibile cessione di Cuadrado potrebbe sbloccare il mercato in entrata. E’ proprio dal colombiano che dipendono troppe ambizioni per i viola. E le milanesi? Eccole qui, con nomi nuovi e tanti interrogativi. Il Milan osa con Inzaghi, rischia un’altra scommessa persa, come fu Seedorf, voluto da Galliani e Berlusconi a tutti costi per poi dargli il benservito a giugno. La partenza di Balotelli può rivelarsi, paradossalmente, un bene per i rossoneri. Il precamponato è stato fallimentare, l’unica nota positiva è arrivata dal trofeo Tim, Alex in difesa non sembra dare troppe garanzie, a Menez è richiesto dinamismo in attacco, in porta Diego Lopez ristabilisce una relativa sicurezza, dopo le uscite horror di Agazzi e Abbiati, ormai in là con l’età. L’Inter di Mazzarri proverà a puntare a qualcosa di più del quinto posto dello scorso anno. Gli arrivi di Vidic in difesa e dei grintosi M’vila e Medel a centrocampo danno sicurezza e fluidità alla manovra, diretta da Kovacic.
Sognando in grande
Le sorprese dello scorso anno, Parma e Torino, non hanno lasciato indifferenti gli appassionati. La squadra di Donadoni, che ha ottenuto la qualificazione sul campo, è stata poi esclusa per irregolarità amministrative, davvero un brutto colpo, la stagione che si apprestato a vivere gli emiliani ha qualche punto interrogativo, come ad esempio le minacce di Ghirardi legate alla venduta del club dopo l’esclusione europea. Vedremo se i giocatori in campo trasformeranno questa beffa in determinazione per riprovarci. Si profila interessante anche la stagione del Torino. Entrata in Europa grazie alle sfortune del Parma, la truppa di Ventura, rinforzata per affrontare al meglio i preliminari, con Quagliarella e Molinaro su tutti, dovrà gestire il doppio impegno Campionato- Coppa (RNK Spalato permettendo). La Lazio di Lotito si presenta ai nastri di partenza con nomi nuovi, quali Basta, Parolo e De Vrij, centrale di difesa messosi in mostra nell’ultimo Mondiale. Dopo anni di anonimato, il mercato condotto da Tare merita applausi, i tifosi ora non hanno più motivo di contestare Lotito.
Campionato senza affanni
Subito dopo le papabili all’Europa, troviamo quel classico gruppone che punta al campionato tranquillo, senza batticuori e colpi di scena. L’Udinese, con l’addio di Guidolin passato in cabina di regia, ha dato una seconda opportunità ad Andrea Stramaccioni, quella di Udine, costellata da giovani di talento, potrebbe essere la piazza giusta per il rilancio del tecnico romano. Le due genovesi restano incognite: il fulmineo cambio di proprietà alla Samp, passata dai Garrone al cinematografo Ferrero, non convince i tifosi; il Grifone invece, come ogni estate, ha condotto il classico mercato rivoluzionario, come da qualche anno a questa parte. L’Atalanta di Colantuono si prepara ad un campionato in linea con i precedenti, ma manca quel salto che permetterebbe alla Dea di competere nelle zone più alte della classifica. Il Sassuolo di Squinzi, punta sul tridente Sansone-Zaza-Berardi, potrebbe essere probabile ritrovarli anche in azzurro. Da registrare anche gli arrivi di Peluso dalla Juventus e Vrsaliko dal Genoa, innesti che potranno permettere alla squadra di non restare con il fiato sul collo, ed ottenere una salvezza tranquilla. In difesa Cannavaro dà sicurezza. Il Verona di Mandorlini ha perso pedine importanti come Jorginho a gennaio, Romulo ed Iturbe nella sessione estiva. La cavalcata dello scorso anno è un miraggio, ma ottenere la salvezza è comunque un ottimo risultato per gli scaligeri.
Lotta salvezza
Ed infine eccole, le squadre che ogni anno lottano tra inferno e paradiso. Il Chievo di Eugenio Corini, graziato la scorsa stagione, è chiamato al non facile compito di ripetere l’impresa, l’organico non promette garazie, mantenere la serie a è davvero dura. Il Cagliari, passato nelle mani di Giulini, punta deciso su Zeman. Con il boemo in panchina non ci sono vie di mezzo: stagione all’insegna dello spettacolo o fallimento cocente? I sardi sono imbottiti di giovani in trampolino di lancio, la sfida è affascinante. Per quanto concerne le tre neopromosse, tolto il Palermo del vulcanico Zamparini e Iachini in panchina, sembra attrezzato per rimanere in A. L’Empoli, da anni fucina di giovani talenti ha una squadra, tolto Maccarone e Tavani, esordiente in categoria, come del resto l’allenatore Sarri, il rischio di essere risucchiati nella zona rossa è inevitabile. Concludiamo con il Cesena di Bisoli: la promozione in A è stata la manna dal cielo che ha coperto le inadempienze finanziarie del club. La squadra, che ha vinto i play off di B, è modesta; restare in A sarà dura. Ma mai dare tutto per scontato. Anche il Sassuolo lo scorso anno era destinato a ritornare in B, e poi sappiamo com’è andata. Ma c’è anche un pericolo: nelle ultime sette stagioni la vincitrice dei play off è scesa in B cinque volte…