Da Abete a Tavecchio; da Prandelli a Conte. L'ultimo fallimento mondiale ha costretto tutto il calcio italiano a riflettere. E dopo un mese di pesanti e laceranti discussioni, l'ex presidente della Lega nazionale dilettanti, Carlo Tavecchio, autore di una pessima campagna elettorale, già vinta in partenza, si prende la poltrona di presidente federale.

Così la risposta alle richieste di cambiamento, di rinnovamento, di ringiovanimento che lo stivale tricolore chiedeva, è la tipica decisione all'italiana. Insomma il pranzo è servito, ed è la solita minestra riscaldata!! Intanto, mentre in Brasile, Prandelli si dimetteva da c. t. della Nazionale e contemporaneamente firmava con i turchi del Galatasaray per diventarne il nuovo allenatore, a Vinovo, Torino, il trevolte campione d'Italia, con tanto di record di punti, Antonio Conte, dopo appena 2 giorni dall'inizio della quarta stagione in bianconero, saluta tutti con un breve messaggio video, abbandona la sua Juve e diventa il primo candidato alla panchina azzurra.

Si fanno altri nomi, come Mancini, Guidolin e Zaccheroni. Si discute anche della necessità di ritornare ad affidarsi ai tecnici federali. Ma sponsor, opinione pubblica e tifosi hanno ormai un ruolo privilegiato e determinante. Cosi in soli 7 anni, da Arezzo a Coverciano. Antonio Conte mette tutti d'accordo. Ma per trovare l'accordo Conte chiede garanzie. Pretende, giustamente, che le sue condizioni siano messe per iscritto. Vuole agire a tempo pieno, poter fare stage e controllare tutte le squadre nazionali. E chiede anche tanti soldi. Il nodo economico viene sciolto dagli sponsor. Biennale da circa 3.6 milioni a stagione. Tavecchio accetta tutte le condizioni.

Così, si arriva alla fine della telenovela Figc in cui Conte salva Tavecchio. È il salvagente che il 71enne disperatamente aspettava per poter tornare a galleggiare. Ma Conte resisterà al non allenare tutti i giorni? Come vivrà la mancanza della costante pressione che alimentava le sue giornate torinesi? Riuscirà a non farsi tentare da un offerta di un top club? Per ora è certo che il leccese 45enne, cresciuto con il mito della nazionale con cui ha giocato i Mondiali del '94 e gli Europei del 2000 sarà il primo tecnico meridionale della storia azzurra ed il primo c.t. campione d'Italia dopo quasi 50 anni.

Martedì 19 alle 11.30 la presentazione e poi il via alla nuova avventura con le prime convocazioni e la prima sfida contro l'Olanda. Un matrimonio che prima o poi si doveva fare. Il si è arrivato. Auguri. Alla Nazionale, a Tavecchio, a Conte.