Mentre Tavecchio e Albertini osservano il lento incedere delle lancette, verso l'inesorabile termine sancito per l'elezione del Presidente FIGC, a parlare, senza peli sulla lingua, sono le reciproche parti in causa. Lotito guida il fronte pro-Tavecchio, contro l'alleanza formata dai nove club di serie A, dichiaratamente favorevoli a un commissariamento per la salvezza del calcio italiano.
A scatenare la furia di Lotito la lettera firmata appunto dalle nove società guidate da Juventus e Roma "Non sono convinto siano nove, diverse persone sono state in inganno e credo che diversi voteranno Tavecchio. Quello che conta sono i documenti ufficiali e non quelli fatti circolare ultimamente. Quei club avevano sottoscritto un documento ufficiale e votato all'unanimità in Lega. La mancanza di consenso a posteriori non trova riscontro in termini di statuto". Su Albertini. "Le società che lui pensava lo sostenessero preferiscono chiedere un commissario: un atto estremamente antidemocratico e che creerebbe solo problemi alla federazione".
A spada tratta il Presidente della Lazio difende la candidatura di Tavecchio dall'assalto della stampa "Ritengo che Tavecchio abbia un consenso tale da poter fare il presidente della Figc, nonostante tutte le pressioni mediatiche e questo atto di killeraggio elettorale messo in campo da persone con fini che non hanno nulla a che vedere con il calcio".
La risposta della parte avversa giunge tramite Urbano Cairo "Parlare di killeraggio mediatico è totalmente improprio: non è un killer chi esprime posizioni differenti da quelle di Lotito. Poi non capisco tutta questa attività di tutore fa nei confronti di Tavecchio, sa benissimo difendersi da solo, anzi così lo svilisce. Mi sono stupito di vederlo all'assemblea di Serie B: lui è un consigliere di Lega come tanti, non vedo il motivo per cui dovesse partecipare ad una assemblea in cui non c'entra nulla. Se ha fatto delle promesse a nome della Lega di A ha sbagliato, non ha nessun titolo per farlo. Non vorrei che questo fosse legato al fatto che Lotito ha ambizioni in sede federale. Leggo che vorrebbe fare il vicepresidente o il delegato per il club Italia: sarebbe un gravissimo conflitto di interesse".