Aggrappati a un ricordo. Atene è un refolo di vento, un'immagine sbiadita. Pippo Inzaghi, in Grecia, era in campo. Oggi siede, in camicia bianca, in panchina. Le motivazioni sono le stesse di allora, affamato di gol, affamato di vittorie. Il suo spirito è la speranza rossonera. Gli otto gol incassati a fronte dell'unico segnato - Muntari, nell'1-5 col City - rappresentano un campanello d'allarme importante. Non è chiesta l'impresa al diavolo nella notte americana, quanto un segnale. Un punto di ripartenza, dopo le scoppole rimediate con Olympiakos e Citizens. Il nuovo porta sempre con sè punti interrogativi. Il Milan ha scelto Pippo, virando decisamente dall'impronta dettata la scorsa stagione dal duo Seedorf - Allegri.
Poca esperienza, ma la voglia giusta per risalire e riconquistare, almeno in Italia, un ruolo di prim'ordine. Inzaghi conosce il momento e le possibilità. Gli arrivi di Alex e Menez non possono bastare per stravolgere un organico che lo scorso anno non è riuscito a centrare la qualificazione europea. Si cerca di estrarre il meglio da quel che c'è e oggi è ben poco. Spazio quindi a El Shaarawy, talento in ripresa, e al centro dell'attacco a Pazzini, in attesa di Balotelli.
"La nottata più bella della mia vita, ora voglio rivivere quelle emozioni da allenatore", così Pippo Inzaghi, uomo da Champions, DNA da vincente. "Non può essere una partita come le altre, ogni volta che ripenso a quella partita mi emoziono. Ora che siedo in panchina posso provare a immaginare cosa abbia provato Ancelotti quella sera, che sensazione gli abbia dato la vittoria".
Test importante, questa sera, soprattutto per i giovani. In mezzo al campo Cristante e Saponara, davanti Niang. La retroguardia è d'esperienza. Mexes e Bonera, presente oggi come ad Atene. In casa Liverpool, il collante con quella sera di magia rossonera è Steven Gerrard, il capitano, il simbolo. Nel rinnovamento rosso, con la partenza di Suarez e i numerosi arrivi di qualità, il punto di riferimento è ancora lui.
Curiosità per vedere all'opera l'ex Inter Coutinho, nel tridente offensivo con Sturridge e Lambert. A centrocampo Henderson, non scintillante al Mondiale brasiliano. A guidare la retroguardia Sakho e K.Touré.
Per il Liverpool, fino ad ora, solo vittorie. Gli uomini di Rodgers hanno superato 1-0 l'Olympiakos e ai rigori il City di Pellegrini.