John Elkann non ha dubbi. Carlo Tavecchio non è l'uomo giusto per rappresentare l'Italia del calcio. La Juve, da sempre contraria alla candidatura del numero uno della Lega Dilettanti, alza la voce con parole che nulla lasciano all'interpretazione "Le sue frasi non possono avere un commento, sono di una inadeguatezza assoluta. In generale il mondo dello sport italiano e internazionale ha dimostrato che se si aspira a certe cariche bisogna tenere un certo comportamento".
Tavecchio non si scompone e risponde a Malagò che si era appellato alla coscienza del favorito alla Presidenza FIGC, evitando decisioni affrettate e poco gradite alla maggior parte dei votanti "La coscienza è individuale, non è pubblica".
Chi resta in disparte è invece il dimissionario Abete. Tra Albertini e Tavecchio nessuna preferenza, almeno a parole. Il ruolo impone un'assoluta astensione da qualsivoglia commento fuorviante "Qualunque mia parola verrebbe interpretata come critica o appoggio a uno dei candidati, mentre io devo essere un soggetto terzo, non devo entrare nell'ambito della competizione elettorale".
Damiano Tommasi, invece, Presidente dell'Assocalciatori, ovviamente dalla parte di Albertini, conferma la volontà di vedere una ventata di novità ai vertici del nostro calcio, senza però scendere ad attacchi personali contro il rivale "Siamo concentrati sulla nostra candidatura, quella di Demetrio Albertini, ed è normale che si cerchi di esaltarlo. Sappiamo che purtroppo c'è una vicenda di cui non si può non tener conto, e che nei prossimi giorni potrebbe portare a cambiamenti di situazione. Vogliamo far passare la linea che Demetrio può essere un buon presidente federale e speriamo di arrivare alle elezioni con una maggioranza".