Comincia presto il lavoro di Adriano Galliani. L'arte dialettica per difendere una squadra agli albori. Due negative uscite di luglio hanno addensato nubi cariche di pioggia, pensieri colmi di dubbi su un gruppo sinistramente simile a quello dello scorso anno. Il volto nuovo è in panchina, si chiama Pippo Inzaghi. Lui per ricreare armonia e coesione, per riportare l'entusiasmo spento dalla severità di Clarence Seedorf, imputato numero uno in casa rossonera aldilà dei risultati positivi. Olympiakos e City hanno evidenziato il ritardo di un Milan che sul mercato si è limitato per ora a operazioni minori. Nella fattispecie Agazzi, oltre a Menez e Alex giunti a parametro zero.
Nel giorno del suo compleanno l'Amministratore Delegato ripropone la candidatura del Milan "Mi sento giovane e in forma e spero di continuare a lungo. Ieri ho parlato con Pippo Inzaghi che vede crescere la squadra giorno dopo giorno. Sono convinto che faremo bene in questa stagione, lo pensa tutta la società perché abbiamo un allenatore bravissimo che si sta impegnando molto"
"Ci vuole un atto di fede da parte di tutti che verrà ripagato. Ci sono stati tantissimi episodi bellissimi, una delle cose che ricordo maggiormente è l’acquisto di Gullit che, insieme a quello di van Basten, sono stati i primi grandi acquisti dell’epopea del presidente Berlusconi". Il diavolo attende il mese di agosto, illustri cessioni per lanciare la campagna di rafforzamento. L'uscita di Robinho è ad oggi la priorità.