Nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Eppure è successo, Antonio Conte non è più l’allenatore della Juventus. Una scelta questa, che ha lasciato di stucco tutti i tifosi, meno gli addetti ai lavori. Che qualcosa tra l’allenatore e la dirigenza non fosse più come prima è stato fin da subito chiaro. Già a fine stagione gli scricchiolii di possibili divergenze sul mercato si erano fatti sentire. Ma nonostante ciò, Antonio Conte diede il suo sì per continuare l’avventura bianconera, ma senza sorrisi davanti le telecamere come nel 2013, solo un secco e freddo tweet sulla pagina ufficiale dalla Juventus, “Stagione 2014/15: allenatore Antonio Conte”. Arriviamo al ritiro: nel primo giorno va tutto liscio, conferenza stampa di Llorente che apre la stagione, allenamento con i giocatori. Nel secondo giorno succede di tutto, con un video sul canale Youtube della Juventus il tecnico annuncia la rescissione contrattuale, quasi con le lacrime agli occhi. E’ strano vedere che una big del calcio italiano ed europeo, sia, nel bel mezzo della preparazione stagionale, senza una guida. E tutto ciò va in contrasto con il rinomato “stile Juventus”.
Pare che la decisione di Conte sia maturata quando la società ha comunicato la possibile partenza di Arturo Vidal verso il Manchester United, viste le spese fatte per Alvaro Morata e molto probabilmente anche per Juan Iturbe. Ora la Juventus, come squadra, come società, deve dimostrare di saper vincere anche senza l’artefice principale degli ultimi successi, colui che ha instaurato una nuova maniera di pensare all’interno dello spogliatoio: non mollare mai, anche quando sei al 90’ e vinci 3 a 0. Non lunghissima la permanenza a Torino, mache resterà nella storia: concludere un campionato da imbattuta nel 2012 e sfondare il muro dei 100 punti non sono cose di poco conto. Sul sito della Juventus subito dopo la bomba è apparsa anche una lettera, firmata Andrea Agnelli, dove veniva sottolineato il fatto che questo, per la Juventus sarà un anno zero, da cui riparte.
Di tutt’altra opinione Gigi Buffon. Il capitano bianconero, intervenuto da Carrara ha subito smorzato i toni su un eventuale anno zero per la sua Juve: “E' una grave perdita, un fulmine a ciel sereno ma non siamo all'anno zero. Motivazioni della rottura? Non le conosco. Il patrimonio che ci ha lasciato il mister non si può depauperare nel giro di due mesi. Aumentano le responsabilità per noi ma è anche più stimolante. Abbiamo perso un grandissimo allenatore, un valore aggiunto, ma restano giocatori formidabili e una società lungimirante, competente e solida e una proprietà di primo livello. Noi ora dobbiamo avere maggiore compattezza e dimostrare di valere, a prescindere da Conte”.
Ed ora, chi al posto di Conte? In pole troviamo Roberto Mancini, liberatosi dal Galatasay e in cerca di una nuova esperienza, senza tralasciare anche la pista che porta a Massimiliano Allegri, che ha voglia di riscatto dopo le cocenti delusioni con il Milan. C’è da segnalare anche un’impennata da parte dello United per Vidal: sono stati proposti 44 milioni, dunque si avvicina sempre di più l’asso cileno verso l’Inghilterra. I dirigenti inglesi cercheranno di sfruttare appieno il momento di confusione della Juventus cercando di affondare il colpo decisivo. Tutto ciò si ricollega anche alla motivazione dell’addio del tecnico salentino: le eccessive voci di mercato riguardanti i suoi pupilli: Poul Pogba e Arturo Vidal.