Botte e risposte nel mondo del calcio italiano. Le manovre per la corsa alla presidenza della Figc sono già cominciate. Ed in attesa dei candidati ufficiali, volano parole grosse. 

Andrea Agnelli, ospite di un convegno alla Camera con il presidente del Coni Malagò ha commentato le dimissioni di Prandelli e Abete dopo l'eliminazione precoce dai mondiali  : "Non mi sento di ringraziare Abete e Prandelli - l'attacco del presidente della Juve -, dimettersi sarà stato anche nobile, ma si sono smarcati nel momento del bisogno. Troppo facile. E oltretutto Prandelli si è già sposato con i turchi ad una fiscalità più conveniente. Trasformare un'assemblea che doveva essere tecnica, l'11 agosto, in una assemblea elettiva, è stato molto scorretto". E ancora: "Il calcio ha bisogno di riforme, di interventi strutturali, non di ponti che ci traghettino alle prossime elezioni. Le riforme profonde vanno fatte subito. Il mio candidato ideale? Si sa benissimo chi non si vuole e chi invece serve. Nell'Uefa e nell'Eca abbiamo Platini e Rummenigge. Tutti gli riconoscono immediata autorevolezza calcistica. E lo stesso accade alla Juventus con Nedved. Farei fatica a immaginare la stessa cosa con Tavecchio. Se noi pensiamo che basti una persona a cambiare il calcio italiano, siamo fuori strada. Comunque mi auguro più consenso possibile su un nome che incarni davvero spinte riformistiche".

 Di qui l’inizio della diatriba a firma del presidente della Lega Pro Mario Macalli con parole pesanti: "Io lavoro e pago le tasse, lui e la sua famiglia hanno spolpato l'Italia". Guerra di nervi nel Palazzo. Ma non finisce qui. Macalli insiste: "Cerchiamo di offendere di meno perché non sono unti dal Signore. Hanno solo il cognome e senza quello, forse forse, andrebbero in un tornio ogni mattina e vediamo quanti pezzi producono in un'ora. Io mangio a casa mia. Non vado a mangiare con i soldi del governo italiano"."Mi auguro che un giorno queste persone si siedano a parlare con noi che abbiamo le badanti e vediamo - ha detto Macalli a margine della presentazione della nuova sede del calciomercato organizzato da Infront e dall' Associazione italiana direttori sportivi -. Quelli che hanno bloccato il calcio italiano fanno giocare il 60% di stranieri nelle loro squadre, e il 90% sono pippe. Parlano di squadre B, ma quanti giovani hanno tirato fuori dai loro vivai? Da me non farebbero nemmeno i portinai". In vista dell'assemblea per l'elezione del presidente della Federcalcio, Macalli ha chiarito che le società di Lega Pro :"voteranno secondo la loro volontà ma come presidente ho il dovere di dire loro cosa penso. E poi i clown e ballerine assunti dalle tv devono smettere di offendere".

Il clima è rovente. Ci sarà la controreplica di Agnelli?