La grande sorpresa del Mondiale di Brasile che comincerà tra pochissime settimane potrebbe essere la Colombia di Josè Pekerman. Inserita per la prima volta nella sua storia tra le teste di serie della massima competizione calcistica per nazionali in virtù del terzo posto nel Ranking FIFA acquisita nello scorso luglio, la selezione sudamericana gode della miglior formazione della sua storia e potrebbe davvero arrivare lontano in questo Mondiale.

LA STORIA MONDIALE DELLA NAZIONALE

La nazionale colombiana non ha una storia calcistica paragonabile a quelle delle tre maggiori selezioni sudamericane, ossia Uruguay, Brasile ed Argentina. I cafeteros infatti vantano appena una Copa America nel proprio palmares e nei Mondiali non sono mai arrivati oltre gli ottavi di finale raggiunti ad Italia ’90. La prima qualificazione iridata della Colombia risale al Mondiale del ’62 dopo aver eliminato il Perù a sorpresa nel girone di qualificazione. In quel Mondiale uscì subito perdendo nel girone contro Uruguay e Jugoslavia e ottenendo uno storico pareggio (4-4) contro l’URSS. Per rivedere la nazionale andina al Mondiale bisognerà aspettare proprio l’avventura italiana del ’90 nella quale come sopra citato verrà stabilito il record storico del paese con il superamento della fase a gironi e l’ottavo di finale perso contro il Camerun. Nel ’94 i colombiani si qualificarono nuovamente disputando un grande girone ma nella fase finale sfigurarono venendo eliminati immediatamente per mano di Romania e Stati Uniti che resero inutile il successo dei cafeteros contro la Svizzera. L’ultima apparizione della Colombia ad un Mondiale è quella di Francia ’98 dove vennero nuovamente eliminati al primo girone da Inghilterra e Romania nonostante il successo di misura contro la Tunisia. Tra quel Mondiale ed oggi c’è solamente il titolo nella Copa America 2001, unico titolo della storia della nazionale andina. L’obiettivo di quest’anno è quello di arrivare almeno ai quarti finale per battere il record storico; le ambizioni vere però sono quelle di provare addirittura a vincere la competizione.

IL PERCORSO DI QUALIFICAZIONE

Il girone sudamericano organizzato dalla CONMEBOL ha visto la Colombia chiudere in seconda posizione appena due punti dietro l’Argentina. L’assenza del Brasile, già qualificato in quanto paese ospitante, ha favorito l’ascesa dei cafeteros che si sono classificati sopra a nazionali storiche come Cile ed Uruguay. Il camimno è stato praticamente perfetto con 9 vittorie, 3 pareggi ed appena 4 sconfitte. La gara decisiva è stata quella contro il Cile dove alla Colombia serviva un punto per la matematica qualificazione e pareggiò per 3-3 in casa dopo essere stata in svantaggio addirittura per 3-0. Poi Teo Gutierrez e due rigori di Falcao hanno raddrizzato la partita che si è conclusa con la festa generale.

IL GIRONE

Il girone C è piuttosto abbordabile per la Colombia che in virtù del titolo di testa di serie ha evitato le big del torneo. Tuttavia le avversarie hanno esperienza in questo tipo di manifestazione e non si spaventeranno certo di fronte alla squadra di Pekerman. La Costa d’Avorio di Yaya Touré e Drogba è senz’altro il pericolo maggiore ma Giappone e Grecia potranno dire la loro. C’è da dire che il Mondiale giocato in Sudamerica favorisce e non poco la Colombia.

LA ROSA

La rosa della Colombia è senz’altro di primissimo livello e, da qualche anno a questa parte i talenti cafeteros hanno invaso l’Europa grazie al loro indiscutibile valore tecnico. I reparti sono tutti ottimamente coperti ma è sugli esterni che la Colombia può fare davvero la differenza. I portieri sono tutti e tre affidabili anche se non di primissimo livello: Ospina dopo una brevissima esperienza al Cagliari ha dimostrato buone cose in Francia difendendo la porta del Nizza e dovrebbe essere il titolare della spedizione brasiliana; Camilo Vargas è il portiere più forte del campionato locale e ha ben figurato nelle ultime stagioni con la maglia dell’independiente Santa Fe con il quale ha conquistato una semifinale di Copa Libertadores appena un’estate fa; infine l’eterno Mondragon, sicuramente il terzo per gerarchie, vive la sua ultimissima avventura in Nazionale a 40 primavere compiute da un pezzo.

I difensori centrali sono una forte incognita per questa squadra ma sono anche un giusto mix tra esperienza e giovane freschezza: se Yepes e Zapata sono ormai alle ultime battute con la maglia dei cafeteros (soprattutto l’atalantino) , dall’altra parte Eder Alvarez Balanta è il giovane pronto ad esplodere dopo un biennio eccezionale con la maglia del River Plate dove ha conquistato due titoli (entrambi nelle ultime settimane) e potrebbe essere la grande sorpresa o la grande delusione per questa selezione. Meno complicato il discorso per i terzini che sono tutti affidabili, anche se molto offensivi, vedi Zuniga e Armero.

A centrocampo la Colombia vanta nomi importanti ed un reparto completo. Fredy Guarin è il fulcro nella zona mediana del campo e garantisce sia qualità che quantità; Carlos Alberto “la Roca” Sanchez è invece il giocatore recupera palloni utilissimo in fase difensiva. Sulle fasce spiccano nomi di livello assoluto come Juan Cuadrado e James Rodriguez, di gran lunga la coppia di esterni più forte del Mondiale che mixa qualità, rapidità ed accelerazione come pochissimi.

Infine l’attacco. Falcao non dovrebbe partire per il Brasile ma le alternativa non sono da meno e hanno saputo dimostrare di poter reggere il peso del reparto avanzato anche senza el tigre. Jackson Martinez è uno degli attaccanti più prolifici in Europa degli ultimi anni, Carlos Bacca è esploso quest’anno con la maglia del Siviglia ed è un graditissimo uomo mercato; poi Ramos, Muriel, Ibarbo e Teo Gutierrez sono tutti giocatori dalla velocità impressionante che possono diventare devastanti in ripartenza. Almeno uno di questi però non potrà essere inserito nei 23.

LA STELLA

Dando per certo il forfait di Falcao la stella della squadra è Juan Cuadrado. L’esterno della Fiorentina è ormai un campione a tutti gli effetti e le offerte imponenti fatte dal Barcellona a Fiorentina e Udinese ne sono una dimostrazione. Il dribbling è ovviamente la sua arma preferita: salta l’uomo con facilità irrisoria e può inventare qualsiasi giocata in qualsiasi momento. Nelle ultime due stagioni ha messo in mostra anche un eccellente tiro dalla distanza che ha fatto male a diverse squadre. Se arriva al top della forma può trascinare i cafeteros molto lontano.

L’ALLENATORE

Josè Pekerman guiderà la spedizione colombiana in Brasile. Si tratta di un allenatore esperto che ha ottenuto grandi risultati con le nazionali giovanili. Don Josè vanta già un’avventura mondiale, quella del 2006 dove portò l’Argentina fino ai quarti finale persi contro i padroni di casa della Germania ai rigori. Quella partita segnò la fine dell’avventura di Pekerman con la Seleccion nonostante l’AFA volesse continuare con lui in panchina. Durante le qualificazioni mondiali ha dimostrato di essere un ottimo tecnico valorizzando al meglio gli elementi disponibili in rosa. Predilige il 4-3-3 e gioca spesso in velocità.