TORINO - Partita pazza, o per meglio dire, flipper, visto il risultato e il campo insidioso sul quale il pallone è schizzato per novanta minuti. Gara che ha mostrato un’ottima organizzazione di gioco da parte della Sampdoria di Mihajlovic che ha messo a dura prova i nervi della Juve e dello Stadium. I diversi ribaltamenti di fronte e le occasioni blucerchiate sulle palle da fermo hanno impensierito non poco i padroni di casa, bravi ad andare sul 2-0 dopo venticinque minuti strepitosi e altrettanto bravi a reagire nel giro di tre minuti dopo l’autorete di Barzagli propiziata da un tiro di Gabbiadini.
GABBIADINI - Quest’ultimo è stato l’incubo peggiore della retroguardia Juve: tiri da lontano, dribbling, movimento. Il baby in comproprietà con la Juve ha davanti a sé un grande avvenire e stasera lo ha dimostrato. La traversa colta da 30 metri sul 3-2 per la squadra di Conte ha ammutolito tutto il popolo juventino e ha rischiato di far venire del tutto a galla una lacuna di rilievo per la Juve.
3 PUNTE - La partita di stasera, infatti, ha mostrato una certa analogia con quella della scorsa settimana a Cagliari. Le sfrontatezza di schierare tre punte da parte di Lopez e Mihajlovic ha certamente lasciato spazi alla fase offensiva bianconera, ma ha complicato molto la vita alla retroguardia impedendole innanzitutto la costruzione del gioco e, in secondo luogo, mettendola in serio imbarazzo su azione e sui calcio da fermo.
CHE VIDAL - Un miracolo, infatti, il gesto istintivo di Buffon sul colpo di testa di un liberissimo De Silvestri. Situazione analoga che poco dopo ha portato al momentaneo 3-2 di Gabbiadini. Per fortuna che la Juve ha giocato la prima mezz’ora a livelli strepitosi con un Vidal grandioso e un buon Marchisio in cabina di regia al posto di Pirlo. Il cileno al 19’ si è fatto trovare pronto all’inserimento, imbeccato da Pogba, accarezzando dolcemente il pallone del vantaggio. E ancora per fortuna che Llorente cinque minuti più tardi ha trovato il 2-0 di testa su calcio d’angolo: bravo lo spagnolo a rimanere in piedi e far valere il proprio peso.
CHIUDE PAUL - Vidal, e chi sennò, appena la Samp ha accorciato le distanze (2-1) si è rimesso a macinare chilometri facendosi trovare pronto all’ennesimo inserimento. Il povero Regini non ha potuto fare altro che spingerlo provocando un sacrosanto rigore. Il 23 bianconero dal dischetto non ha lasciato neanche le briciole arrivando al decimo gol in venti gare, una media moster. A scacciare le paure finali è toccato poi a Pogba al 78’ con un gran tiro da fuori: palese dimostrazione che non basta impegnarsi duramente per battere la Juve. A Mihajlovic tutta la stima del mondo come allenatore, ma quando si dice che i bianconeri sono di un altro pianeta, non sono parole vane.