Fare i paragoni con il passato è sempre difficile, soprattutto nel calcio, quando i numeri di protagonisti di diverse epoche vengono messi a raffronto per stabilire il più forte di sempre. In alcuni casi, tuttavia, alcuni calciatori vengono giustamente posti come riferimento assoluto per la capacità di fare la storia di una squadra, e fra questi c’è, in quella della Juventus, David Trezeguet.

Il bomber argentino è rimasto nel cuore dei tifosi bianconeri grazie alla sua esperienza decennale con la maglia della Juve e ai suoi 171 gol messi a segno. Giunto in questi giorni a Torino ospite della società, David nei giorni scorsi ha visitato la squadra e domenica sera, in occasione della partitissima contro la Roma, raccoglierà l’abbraccio dello Juventus Stadium. Quando si parla di punte centrali, in questo periodo diventa quasi inevitabile un confronto fra Trezeguet e colui che costituisce il presente bianconero, Fernando Llorente, autore di un inizio di stagione stentato, ma ormai entrato nelle grazie di Conte e dei tifosi, tanto che in una recente intervista concessa a “Tuttosport” lo stesso Trezeguet ha avuto parole di elogio per l’attaccante spagnolo: “E’ una prima punta interessante. L’ho incontrato quando giocavo nell’Hercules e lui era a Bilbao, è un club particolare e per lui è stata un’esperienza notevole. Mi è piaciuto che abbia voluto fare questo salto di qualità, volendo dimostrare di avere le qualità per imporsi a un livello più alto: poteva restare lì e fare il re. Ha avuto suo momento di adattamento e ora sta facendo bene. Conte ne parla molto bene, ha detto che è un ragazzo intelligente che cerca di capire tutto”.

I due attaccanti subiscono un accostamento non solo per il ruolo che ricoprono, ma anche perché entrambi fanno del colpo di testa il loro punto di forza; i due, tuttavia, differiscono per alcune caratteristiche peculiari. Alla Roma, prossima avversaria della Juve, Trezeguet ha segnato tre gol in carriera e proprio dalla doppietta messa a segno all’Olimpico nel novembre 2005 si può evincere come David fosse un formidabile colpitore di testa, ma avesse come dote principale un innato senso del gol.

Llorente, d’altro canto, nella sua carriera non può vantare lo stesso score realizzativo di Trezeguet, ma rispetto all’argentino può essere considerato un attaccante più moderno, grazie a una maggiore tecnica individuale e alla sua capacità di difendere palla e partecipare alla manovra, caratteristiche che lo rendono tanto gradito a Conte. In questa carrellata di momenti bianconeri si può comunque vedere come, dopo un iniziale momento di rodaggio, Fernando sia entrato a meraviglia nei meccanismi della squadra e non disdegni di andare in gol, grazie a un proverbiale colpo di testa e a un discreto opportunismo.

Llorente ha apprezzato I complimenti di Trezeguet, ammettendo comunque di dover ancora dimostrare tutto alla Juve: “Sicuramente siamo differenti, però siamo identici come mentalità: cerchiamo di fare il meglio possibile, magari aiutando la squadra a vincere il campionato. David è un giocatore che ha fatto la storia, io sono appena arrivato e ancora devo fare moltissimo per arrivare a ottenere i suoi risultati”.
Quello che è certo è che i tifosi bianconeri domenica sera potranno apprezzare come la Juventus cerchi sempre di dare continuità al suo attacco, pur con alcune pause, ammirando un suggestivo ponte temporale che partirà dal saluto a Trezeguet e proseguirà con la prestazione sul campo di Llorente, con la speranza che il futuro dello spagnolo sia luminoso come il passato dell’argentino.