Il 2013 è ormai prossimo a farsi da parte, è giunto dunque il momento giusto per tracciare un bilancio su quella che è stata l'annata del Bologna. Come succede ormai da troppi anni le stagioni dei rossoblu sono costellate di alti e di bassi, di momenti di sconforto e di attimi di esaltazione, con tante delusioni e qualche spruzzata di gioie un po' troppo effimere.
Anche il 2013 è rimasto fedele a questo clichè, l'anno solare si chiude con i rossoblu capaci di raccogliere 41 punti, 26 nel campionato scorso, 15 in quello in corso, che valgono una tranquilla salvezza, ma che, se si va ad analizzare l'andamento spiccio, testimoniano di un Bologna bello e concreto fino a primavera, dove sono stati raccolti molti punti e più di uno scalpo importante e un proseguo di stagione in cui la squadra di Pioli si è persa per strada conquistando una sola vittoria nelle ultime 9 uscite del campionato passato e appena 3 su 17 partite in quella in corso.
Detto di un andamento praticamente in carta carbone, da quando sulla panchina siede Pioli, che vede la squadra arrancare in autunno, esplodere in inverno ed afflosciarsi in primavera, il tifo rossoblu è sempre più in fermento, stufo di una società che negli ultimi tre anni, quelli di presidenza Guaraldi, non ha fatto altro che indebolire la compagine in ogni sessione di mercato.
Sono infatti andati via, anno dopo anno, pezzi pregiati quali Di Vaio, Mudingayi, Ramirez, Gilardino, Taider, per citare solo i più eclatanti, sostituiti da atleti che non solo li hanno fatti rimpiangere, ma, soprattutto, hanno profondamente eroso i valori tecnici della squadra, rendendo la salvezza non solo obiettivo primario ed unico, ma di sempre maggiore difficoltà da perseguire.
All'orizzonte non si intravvedono nuovi investitori, ma, peggio ancora, appare evidente l'assoluta mancanza di programmazione, è infatti palese come si proceda a tentoni in un mare procelloso, che mette, ad ogni onda, a rischio di affondamento la traballante scialuppa rossoblu.
E' ormai chiaro a tutti lo iato tra il Presidente, mai amato (ma del resto quello c'è e nessun altro si fa avanti) e la città, che vive ormai le vicende della squadra con malcelata sopportazione e quasi con distacco, aggrappandosi ai passati fasti per non mirare il deludente presente e l'oscuro futuro, solo la parte della tifoseria più calda non manca mai di far sentire il suo amore ed il suo supporto ai propri beniamini.
Questo scorcio di stagione, se possibile ha acuito un malessere già diffuso, 15 punti frutto di appena 3 vittorie, 6 pareggi e ben 8 sconfitte, sono davvero un ben magro bottino e testimoniano di una squadra indebolita nel mercato estivo e incapace di trovare compattezza ed equilibrio come dimostrano i 17 gol fatti e i ben 31 subiti.
Persi in estate Gilardino e Gabbiadini in attacco e Taider a centrocmpo, il Bologna si è ritrovato senza bocche da fuoco affidabili e prolifiche in avanti e senza sostanza sulla mediana, (giusto per sottolinearlo Cristaldo, Moscardelli, Bianchi e Acquafresca hanno realizzato appena 3 gol in quattro), detto di un Diamanti apparso per gran parte della stagione avulso dalla manovra ed oppresso dalle responsabilità, con la testa sempre rivolta alla convocazione per Brasile 2014 da conquistare e che pare farsi sempre più complicata, il cerchio delle negatività si chiude con la difesa apparsa quasi sempre poco protetta sì, ma anche sbadata, disattenta e confusa di suo.
Lo stesso Pioli non appare immune da colpe, i troppi cambi di modulo e di posizioni in campo sono segnale chiaro di un'incapacità a trovare il giusto equilibrio tra i reparti, mentre più di una scelta sui singoli attesta di una certa chiusura verso alcuni (Acquafresca e lo stesso Bianchi da metà stagione in avanti, Cech e Crespo che pur ben si erano disimpegnati quando sono partiti nell'11 titolare, Laxalt ora tolto, ora rimesso in naftalina nonostante le prestazioni di sostanza) e di una cieca fiducia verso altri (Morleo, Garics, Cristaldo, bravo a sbattersi per la squadra ma assolutamente con le polveri bagnate sotto porta).
La strada verso la salvezza, anche se le feste, grazie al successo sul Genoa, sono state passate fuori dagli ultimi tre posti, pare ancora in salita e lastricata di difficoltà che solo un mercato oculato e creativo potrebbe rendere meno impervia.....
In attesa degli eventi non resta che augurare a tutti i fans rossoblu un buon 2014 ricco finalmente di quelle soddisfazioni cui anelano e che una piazza come Bologna meriterebbe.