E' stato l'uomo partita, rivelandosi, di nuovo, decisivo. Nella sfida contro il Livorno Fernando Llorente ha zittito le tante voci che da mesi ormai lo francobollavano come fallimento del mercato bianconero, mettendo a segno la quinta rete della stagione, con una bellissima volée che ha sbloccato il match, prima di servire a Tevez l'assist per il raddoppio. El Rey Léon ha commentato così ai microfoni di Sky la vittoria odierna: "Golazo del Llorente? Si, è stato bello. La partita è stata difficile, lo sapevamo ed è stata così. Nel secondo tempo abbiamo fatto bene in attacco, con occasioni chiare e con i due gol. E' stato importante tutto questo per vincere". L'intesa con il compagno di reparto, Tevez, sembra migliorare di partita in partita: "Ogni volta che giochiamo assieme va sempre meglio, ci conosciamo sempre di più e di partita in partita miglioriamo fisicamente". Dopo tante ottime partite però, la Juventus non può adagiarsi sugli allori, perchè una sfida molto importante la aspetta: "Abbiamo fatto quel che dovevamo e contiamo di proseguire così, gli altri non ci interessa cosa fanno. In Champions sarà fondamentale vincere con il Copenaghen e si vedrà poi quel che succederà".
Anche Gigi Buffon ha parlato ai microfoni si Sky. La sua partita è stato piuttosto monotona, come spesso accade in Serie A, perchè il Livorno ha praticamente rinunciato alla fase offensiva per gran parte del match. Ma il capitano bianconero ricorderà la partita non tanto per il risultato, quanto per il fatto che si trattava della sua presena numero 500 in serie A, commentata in questa maniera: "Ricordo il mio esordio, è stato il primo mattoncino. Ne abbiamo messi altri in più senza dimenticare i 37 della Serie B a cui sono molto legato. La vetta e la vittoria aiutano il buonumore, dopo la vagonata di gol presi a Firenze ci volevano cinque gare così. Abbiamo limitato gli errori difensivi e ci stiamo esprimendo molto bene".
Poi un paragone tra il "vecchio" Buffon ed il "nuovo" Buffon: "Il Buffon degli esordi non è quello di adesso, con il tempo ho guadagnato tutto sul campo. Ora le nuove regole non aiutano, un'uscita bassa ad esempio rischia di costarti rosso ed espulsione e il gioco spesso non vale la candela. In una carriera aiutano le qualità ma anche la testa, l'avere una vita regolare fuori dal campo. Io il più forte del mondo? Devo dimostrarlo come ho sempre fatto. Sicuramente mi sento forte, anche più forte del passato. Quando sono concentrato difficilmente sbaglio la gara, quando non avrò più questo smetterò. Non mi sento il più forte, sento di dimostrare sempre quello che valgo. Ci sono tanti giovani emergenti di grande valore, alla mia età non ti puoi concedere il lusso di toppare 1-2 partite. Spero che ci sia tempo per vincere qualche altro trofeo".