Ogni trasferta ha i suoi pericoli. Lo sa bene la Juventus che fuori dalle mura amiche ha vinto, quando ha vinto (4 volte su 8), sempre con il minimo scarto. 0-1 a Genova con la Samp, 1-2 a Verona col Chievo, 0-1 nel derby con il Torino e, più recentemente, 0-1 a Parma. La Juve da trasferta è chiaramente una Juve diversa da quella che, spesso e volentieri, asfalta gli avversari allo Stadium. Le reti in queste vittorie sono arrivate sempre nei secondi tempi, quasi sempre dopo prime frazioni di studio e poco memorabili a livello di occasioni da gol. L'impressione è che la partita di Livorno possa essere un replay delle suddette, viste anche le assenze a cui dovrà far fronte Conte.

Già, perché la settimana bianconera è stata parecchio movimentata soprattutto in infermeria. Nonostante il recupero di Vucinic, che siederà in panchina, la situazione è peggiorata negli ultimi giorni: oltre al lungodegente Lichtsteiner per il quale si allungano i tempi di recupero, Barzagli ha subito un'elongazione del muscolo pettineo nel match di Milano contro la Germania, mentre Mauricio Isla è tornato dal doppio impegno internazionale con una distorsione al ginocchio destro. A proposito di Cile, sarà regolarmente impiegato Arturo Vidal. La sua presenza era in forte dubbio per la "regola dei cinque giorni", ma la Fifa ha concesso il nulla osta alla società di Corso Galileo Ferraris che potrà quindi schierare il suo gioiello.

Per l'occasione, però, il sudamericano non giocherà a centrocampo, bensì al centro della difesa a 3, affiancato da Caceres e Chiellini, causa l'indisponibilità per squalifica di Bonucci e Ogbonna contemporaneamente, e a ridosso di un Buffon sempre più recordman, pronto a tagliare il nastro delle 500 presenze in massima serie. A centrocampo il ballottaggio tra Motta e Padoin sembra essere ad appannaggio di quest'ultimo, mentre completeranno il reparto Pogba (su cui si intensificano le voci di offerte stratosferiche da Inghilterra e Francia), Pirlo, Marchisio e molto probabilmente Asamoah. La coppia d'attacco vedrà l'inamovibile Tevez fare da partner a Quagliarella, provvidenziale a Parma, in vantaggio su Giovinco e Llorente.

I padroni di casa, reduci dalla discreta ma sfortunata prova di San Siro, vorranno sfruttare il fattore campo (8 dei 12 punti in classifica li hanno ottenuti al "Picchi"), ma sarà difficile senza lo squalificato Paulinho. In compenso Nicola recupera Schiattarella (ma non Biagianti) e davanti toccherà al tandem Siligardi-Emeghara mettere in crisi la Juve che a Livorno non perde dal 1940/41 (1-0). L'ultimo precedente risale invece al 2010, quando i bianconeri, allora allenati da Zaccheroni, incapparono in un pareggio per 1-1 con le marcature finali di Filippini e Legrottaglie.