In casa Bologna si spera che la pausa per la Nazionale possa aver portato serenità all'interno di un gruppo uscito distrutto dal 2-1 rimediato in casa dell'Atalanta. Gli occhi, ovviamente, sono tutti puntati su Gianluca Curci, capro espiatorio della sconfitta di Bergamo: la sua espressione sorpresa, sulla papera che ha permesso a Livaja di siglare il definitvo 2-1, è l'immagine simbolo del brutto momento che il Bologna sta attraversando. Come lui non stanno brillando neanche le stelle della squadra rossoblù: Diamanti fatica a trovare la posizione in campo, Bianchi e Moscardelli per ora sono incocludenti.
È toccato, così, a mister Stefano Pioli il compito di riportare serenità nel gruppo. Il tecnico rossoblù rispondendo alle domande dei tifosi, attraverso il canale radiofonico attivato a Casteldebole per creare un filo diretto con la squadra, ha ribadito massima fiducia in Curci: «La sua conferma è stata soprattutto una mia scelta. Considero Gianluca un buon portiere». Un attestato di stima importante, volto soprattutto a tranquillizzare l'estremo difensore rossoblù, troppo spesso vittima di amnesie difensive dovute alla troppa insicurezza tra i pali.
Il "dialogo" tra Pioli e i tifosi è continuato, toccando anche altri temi: le ultime prestazioni di Diamanti e la cessione di Taider. Su Alino, il tecnico è stato chiaro: «Alessandro non ha cambiato ruolo. È sempre libero di spaziare, il suo talento non deve essere sacrificato». Parlando del trasferimento del franco algerino all'Inter, che domenica sera tornerà al Dall'Ara come avversario, Pioli ha colto l'occasione anche per ribadire la sua volontà di rimanere sulla panchina rossoblù, negando di essere stato vicino all'addio: «La cessione di Saphir mi è dispiaciuta molto, ma non per questo avrei lasciato il Bologna. Non ho mai pensato alle dimissioni».
Infine una battuta anche sulle condizioni di Diego Perez, perno del centrocampo rossoblù, che tornerà disponibile solo domani: «Diego non è ancora al 100%, ha avuto problemi fisici ed è ancora in fase di recupero».