Il piatto forte della quindicesima giornata di Serie B è rappresentato dalla sfida tra Palermo e Latina, in programma domenica pomeriggio al 'Barbera'. Partite con obiettivi differenti, entrambe le squadre hanno deciso di cambiare allenatore dopo un inizio difficile, e la classifica ora sorride sia agli scafati rosanero che alle matricole nerazzurre; ecco perchè domenica si affronteranno due formazioni in salute.

Il Palermo ha l'obiettivo dichiarato della promozione. Dopo la brusca retrocessione dello scorso anno, il vulcanico presidente Zamparini in estate aveva scommesso su Rino Gattuso: gran carriera da calciatore, scarso pedigree in panchina. I primi risultati sono stati frustranti; appena sette punti in sei partite, e Zamparini ha dato il benservito all'ex mediano del Milan. Al suo posto, l'imprenditore friulano ha chiamato un altro ex mediano, che possiede però una certa esperienza anche in panchina: Beppe Iachini. L'allenatore ascolano, che era già stato alle dipendenze di Zamparini a Venezia (come giocatore e allenatore), vanta tre promozioni dalla B alla A conseguite con Chievo, Brescia e Sampdoria, e una sfiorata con il Piacenza; inutile negarlo, un fuoriclasse per la categoria. E 'Iaco' (soprannome retaggio del suo passato da calciatore) ha risposto presente: ha dato solidità alla squadra, ha responsabilizzato giovani di gran talento come Milanovic e Belotti e ha conquistato venti punti in otto uscite (due pari e sei vittorie), raggiungendo così il primo posto in graduatoria e ravvivando le speranze di un pronto ritorno dei rosanero nel calcio che conta.

Il Latina ha prospettive differenti da quelle del Palermo. I pontini, debuttanti in serie cadetta, si erano affidati in estate all'ex mister di Catanzaro e Nocerina Gaetano Auteri, con l'obiettivo di mantenere la categoria. Tuttavia, lo scarso feeling sbocciato tra il tecnico siciliano e la piazza e la sua ortodossia tattica, unite alla mancanza di risultati (un punto nelle prime tre uscite), hanno convinto la dirigenza a ripiegare sull'ex difensore di Salernitana, Parma e Genoa Roberto Breda. L'allenatore trevigiano era reduce da un'esperienza travagliata a Vicenza, conclusasi con l'esonero dello scorso gennaio (anche se i biancorossi retrocessero ugualmente in Lega Pro), ma aveva già avuto modo di dimostrare talento nelle due salvezze ottenute con la Reggina (nella B 2009-'10 ed in quella '11-'12) e nella promozione in cadetteria  sfiorata sulla panchina della Salernitana nella stagione 2010-'11, persa contro il Verona di Mandorlini. Voglioso di riscatto, Breda ha rispolverato il suo classico 3-5-2, declinandolo però in versione più accorta, e ha rigenerato giocatori avviliti da stagioni difficoltose, su tutti l'ex leccese Esposito (perno della difesa), Crimi (trasformato in incursore) e Ghezzal; l'ex tecnico amaranto ha poi cementificato il gruppo puntando sul carisma dell'ex capitano del Parma Morrone e dell'ex torinista Jonathas, capocannoniere della squadra con cinque reti. I risultati, poi, hanno fatto il resto: diciannove punti totalizzati in undici gare (sette pari e quattro vittorie), ma ciò che più risalta è che il Latina è ancora imbattuto sotto la gestione Breda. Domenica, a Palermo, conservare l'imbattibilità sarà dura, anche perchè mancherà proprio Jonathas, squalificato; comunque vada, Breda può stare tranquillo, perchè, pur non avendo ancora vinto la guerra, è già uscito vittorioso da alcune battaglie discretamente importanti.