Vedere Llorente, con la maglia della selezione spagnola, fa sempre un certo effetto. Vuoi per l'anno infernale passato a Bilbao, vuoi per l'inizio colmo di stenti alla corte di Antonio Conte, il giocatore di Pamplona aveva ben poco per essere felice. Invece è lì, sorridente, così radioso che t'invita a partecipare alla sua gioia. E poi, con questo grande sorriso, conferma: "A Torino mi trovo benissimo, so di aver scelto una grande squadra che mi aiuterà molto a crescere, per di più i miei genitori sono venuti a vivere in Italia con me, sto bene. Anche grazie a Bielsa (suo allenatore nell'Athletic, ndr) non ci ho messo molto ad adattarmi ai metodi di allenamento di Conte, adesso mi sento bene fisicamente, ma non sono ancora al Top. Il meglio deve ancora venire".
E chissà se Del Bosque ha realmente ascoltato questo grido "di vendetta" da parte del numero quattordici juventino. I posti, con la Spagna, sono sempre più ridotti al minimo. E Diego Costa ha complicato non poco la sua situazione. Fernando lo sa, ma il suo pensiero è per il politicamente corretto: "Certo, adesso è molto più difficile trovare un posto in Nazionale," osserva la punta, "ma a me la scelta di Diego Costa non ha dato fastidio. Da anni gioca in Spagna e conosce bene il nostro calcio, e poi chi non vorrebbe giocare con La Roja? È anche vero che io nella stessa situazione avrei scelto di giocare per il mio Paese, ma ognuno è libero di fare le proprie scelte"
Il discorso si sposta poi sulla Juventus, precisamente su due giocatori che tutti i club del mondo ci invidiano: Carlitos Tevez e Paul Pogba. Sul primo, Fernando asserisce: "Abbiamo giocato poche partite insieme,Tevez è un grandissimo giocatore e credo che giocando di più insieme potremo solo migliorare. Io mi trovo bene giocando con lui". Sul francese, inoltre, tante parole d'elogio: "Paul è un ragazzo giovane che sta mostrando un livello di gioco altissimo. Nella Juve sta facendo grandi cose e sono sicuro che si parlerà molto di lui in futuro".
Infine, Llorente ricorda le grandi gesta compiute in Sudafrica tre anni fa. E quella coppa, che lui orgogliosamente ha alzato. "Tornare in Nazionale è sempre un piacere, e tornare in Sudafrica è meraviglioso" ammette il centravanti "a tutti noi riporta alla mente ricordi che sono impossibili da dimenticare". Un eroe di quella notte, senza dubbio, fu Iker Casillas, ormai riserva di Diego Lopez, ma assiduamente schierato dal ct della Roja. Sulla situazione del suo capitano, la punta si esprime in tal modo: "Iker è un grande campione, non è nel suo miglior momento" dice l'attaccante navarro "ma sono sicuro che le cose cambieranno. È un grande, e i grandi meritano sempre di stare in campo. Cosa mi ha detto dopo la rete che gli ho fatto con la Juve? Nulla, ormai lo sa che gli faccio sempre gol".
Poi sorride, e scaccia via qualche fantasma. È ritrovato, ma il meglio deve ancora venire...