Il caso Nocerina sta per esplodere, l'accusa di illecito per il club campano sembra ad un passo. Il deferimento da parte della Procura Federale è dietro l'angolo, ieri infatti il Giudice Sportivo della Lega Pro ha rimandato gli atti a Stefano Palazzi, precisando come i documenti "delineano in maniera univoca un quadro probatorio sufficiente ad ipotizzare, a carico della società Nocerina e suoi tesserati, responsabilità diretta nel compimento di atti finalizzati ad alterare il regolare svolgimento della gara e, conseguentemente, a configurare la possibile sussistenza di un illecito sportivo".
Gli 007 federali presenti allo Stadio Arechi hanno evidentemente sentito tutto. Chiare sarebbero le responsabilità dei dirigenti, al contrario di quanto dichiarato dagli stessi, secondo i quali sarebbero stati i giocatori a non sentirsi pronti a giocare dopo l'avvertimento degli ultrà. Molto diversa è infatti la storia raccontata dalle carte. "Dite che vi hanno minacciato di morte", l'ordine impartito ai giocatori radunati sul pullman della squadra prima di essere interrogati dalla Digos. Gli stessi dirigenti avrebbero ideato insieme al tecnico in seconda, Fusco, la messinscena poi verificatasi in campo.
Con l'accusa di illecito sportivo rischiano molto i calciatori, ma rischia moltissimo soprattutto la Nocerina. In caso di condanna quasi sicura l'estromissione dal campionato di competenza e dal calcio professionistico. Una sorta di riga tracciata sul futuro del club. Forte monta la protesta dei tifosi rossoneri che in pieno centro città hanno piazzato un enorme striscione dal contenuto eloquente: "Giornalista infame". Intanto, in gruppo o singolarmente, tanti i ricorsi per chiedere i danni economici e morali al Ministero dell'Interno. Tra qualche giorno, al Viminale, potrebbero essere rispedite anche le seimila tessere sottoscritte quest'anno. E il calcio italiano sprofonda ancor di più.
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