Il calcio francese non sciopera più. Allarmati dallo scarso consenso ottenuto dall'iniziativa presso l'opinione pubblica transalpina, i club professionistici hanno deciso di rinviare la giornata di stop, prevista per il weekend del prossimo 29 novembre; si giocheranno come da programma tutti gli incontri di Ligue 1 e di Ligue 2, compreso il big-match tra il Psg capolista e l'Olympique Lione.
La notizia è stata subito diffusa da celebri quotidiani francesi come 'L'Equipe' e 'Le Figaro': la decisione di rinviare lo sciopero (annunciato lo scorso 24 ottobre) è stata presa al termine della riunione del comitato esecutivo del sindacato dell'Unione dei club professionistici francesi (Ucpf), sebbene per ora le squadre non abbiano ancora trovato un accordo con l'inquilino dell'Eliseo Hollande che possa esentare i lauti compensi dei calciatori dalla temuta aliquota del 75% sui redditi superiori al milione di euro all'anno. Le parti si erano incontrate il 31 ottobre scorso, ma il presidente francese non era stato disposto ad arretrare di un millimetro su quello che era stato il suo cavallo di battaglia in campagna elettorale; Hollande ha poi ribadito, nel corso del recente vertice dell'Unione Europea, che ''la legge deve essere uguale per tutti'', manifestando così l'intenzione di non voler esimere i vari Cavani, Ibra e compagnia dall'adempimento di un dovere che spetta ad ogni contribuente francese. Linea che per ora sembra aver vinto, anche se il presidente dell'Ucpf Jean-Pierre Louvel ha rilasciato queste dichiarazioni: ''Lo sciopero è stato rinviato, non annullato, e verrà riproposto se la mediazione con il governo sulla supertassa fallirà''.
Continuano a salire intanto le quotazioni di Franck Ribery in ottica Pallone d'Oro, e l'esterno del Bayern Monaco ha espresso le sue speranze di vittoria in un'intervista a 'L'Equipe': ''Sono tranquillo, quest'anno sono stato costante e ho vinto molti trofei. Se ho già preparato la bacheca dove metterlo? C'ha pensato mia moglie, è sopra il camino, nel soggiorno. Lei ci crede fortemente, e così i miei compagni del Bayern, credono tutti che debba vincere quel premio'', ha detto Ribery, che però non ha lesinato critiche al suo Paese: ''Non credo che i funzionari argentini o portoghesi possano darmi il voto, ma anche in Francia ho l'impressione che preferiscano Messi o Cristiano Ronaldo, e per questo mi pongo delle domande. Credo di meritare più supporto per tutto quello che ho fatto quest'anno'', ha commentato il miglior giocatore dell'ultima edizione della Champions League. Parole forti e chiare quelle di Ribery, che comunque sarà impegnato immediatamente in un banco di prova importante con la Nazionale, ovvero la doppia sfida con l'Ucraina per ottenere la qualificazione ai Mondiali brasiliani; in caso di passo falso, la stella del Bayern potrebbe davvero dire addio all'ambito riconoscimento.