Nonostante tutte le voci trapelate ieri, la società rossonera ha riconfermato Massimiliano Allegri. Il Milan ha 13 punti in classifica, due in meno rispetto alla passata stagione quando si parlava di anno zero. Due punti nelle ultime quattro partite e due gare di fila senza andare a segno. Numeri che testimoniano una crisi profonda. Ovviamente non è solo colpa di Allegri, si pensi alla rosa inadeguata, ma nemmeno così scarsa da essere in zona retrocessione: a preoccupare sono le prestazioni della squadra, quasi mai convincente in questi tre mesi.
Masimiliano Allegri però, domenica ha detto che non ha nulla di rimproverare ai suoi ragazzi, ma i fatti parlano chiaro: neanche domenica è arrivata la vittoria. Il tecnico toscano ha aggiunto poi che i presupposti per fare bene ci sono, come se la stagione non fosse ancora iniziata, ma purtroppo non è così. I rossoneri, infatti, al di là dei passi falsi contro Napoli (1-2), Juventus (2-3), Lazio (1-1) e Fiorentina (0-2), hanno steccato contro Torino (2-2), Bologna (3-3) e Chievo (0-0), perdendo anche con il Verona (2-1 con l’Hellas) e il Parma (3-2). Due punti nelle ultime quattro partite ,difficile salvare qualcosa della prestazione, dove si è visto il solito Milan: pochissime idee, rarissimi movimenti senza palla e tantissimi errori. I milanesi non vincono dallo scorso 19 ottobre: un'astinenza di successi che ha cancellato definitivamente le (utopiche) speranze Champions e sta velocemente affievolendo quelle per l'Europa League
Lo stato d'animo di Silvio Berlusconi era tutt'altro che tranquillo nel summit di ieri. Il presidente si è infuriato con il tecnico livornese per la prestazione del Bentegodi contro il Chievo Verona. Ricordiamo che Silvio Berlusconi non era del tutto a favore sulla permanenanza del tecnico toscano. I nomi in ballo per un eventuale dopo-Allegri non convincevano appieno: Devis Mangia, Filippo Inzaghi, ma anche Filippo Galli e Mauro Tassotti. Nelle ultime ore si è parlato a lungo di Inzaghi come possibile e ventilato sostituto: un nome che avrebbe certamente fatto sorridere piazza e tifosi, magari riportato entusiasmo, ma che in un momento così complicato avrebbe rischiato di bruciarsi. . Per quanto riguarda l’aspetto economico, il Milan in caso di benservito all’allenatore toscano avrebbe dovuto pagargli lo stipendio fino a fine contratto e in più accollarsi quello di un traghettatore.
Il tecnico livornese incassa la fiducia ancora una volta. La crisi è aperta oggi come un anno fa, ma c’è crisi e crisi, ed il male di cui soffre il Milan attualmente sembra avere radici più profonde, per come dimostrato dall’ultima settimana di passione e dalle polemiche che ne sono conseguite. il Milan di certo non può continuare così. Allegri probabilmente non verrà esonerato, a patto che la situazione non precipiti: se dopo la pausa nazionale non arriveranno miglioramenti, la sua posizione potrebbe tornare nuovamente a rischio. A Natale, ha più volte ribadito l’allenatore, la classifica sarà divers; tralasciando, però, di specificare se migliore o peggiore di quella attuale.