Non è una fotocopia del Juventus-Napoli del primo anno di Conte, ma poco ci manca. A Torino, per gli azzurri, c'è poco da fare. In fila un 3-0, un 2-0, ed un altro 3-0 sottolineano lo strapotere bianconero, spinto soprattutto da uno stadio che quando ospita i partenopei dà il meglio - e, bisogna dirlo, il peggio - di sè. Quest'anno ad entrare nel tabellino dei marcatori sono Llorente, che sblocca il match dopo neanche 90 secondi, Pirlo, con una punizione magistrale, e Pogba, con un altro gol dei suoi. Il Napoli stasera è poca cosa, ma è sicuramente presto per fare dei verdetti finali, perchè gli undici di Benitez daranno battaglia fino all'ultimo: la Roma però, adesso dista solo un punto, con tanto di ringraziamenti al giovane Berardi.
Llorente reattivo - Come detto, non c'è neanche il tempo di analizzare gli schieramenti delle squadre in campo, che la Juventus è già in vantaggio: sugli sviluppi di un calcio d'angolo Tevez devia di tacco un pallone che Llorente, reattivo come a Madrid, non esita a buttare in porta, seppur in leggerissimo fuorigioco. C'è da stare attenti, perchè fare gol così presto spesso può risultare un'arma a doppio taglio, ma in questo caso la Juventus continua a giocare come se fosse in svantaggio. Il Napoli, complice l'avanzata ancor più rabbiosa dei bianconeri, non riesce a reagire, e viene schiacciato sempre più nella sua area. Pochi minuti dopo la Juventus sfiora il raddoppio con Bonucci, ma il colpo di testa ravvicinato del difensore finisce sul petto di Reina, oggi forse il migliore dei suoi. Tevez e Asamoah da un lato, Higuain e Insigne dall'altro, provano a segnare, ma il risultato del primo tempo resta tale, con una prova schiacciante che la sconfitta di Firenze abbia fatto non bene, benissimo, ai bianconeri, che si apprestano a finire la quarta partita consecutiva di campionato a porta inviolata.
Pog-bang - Il secondo tempo è il tempo delle speranze per i partenopei, che il carattere ce l'hanno, senza dubbio. Insigne, anche lui in risalto per la personalità e il coraggio, prova una punizione a giro che però Buffon, oggi in ottima forma, smanaccia fuori. Qualche segnale azzurro, dunque, specie con Hamsik che spara sull'esterno della rete, facendo salire i brividi sulle schiene dei bianconeri. Dopodichè, il trionfo bianconero: prima è Vidal, che, ultimo tassello della perfetta triangolazione sudamericana con Isla e Tevez, tutto solo davanti a Reina calcia fuori di poco, poi è Pirlo, che con una punizione da pallone d'oro - si scherza, chiaramente - porta i bianconeri sul 2-0. Palla sopra la barriera e, frutto dell'effetto magnus che tanto piace ai tifosi, palla sotto l'incrocio dei pali. Lo stadio è in delirio, e quasi non fà notizia una super-parata di Buffon a mano aperta su Insigne. Quando ormai mancano dieci minuti al triplice fischio, Pogba decide di segnare il suo primo gol stagionale nello Juventus Stadium, sparando un siluro alla sinistra di Reina, dopo essersi alzato il pallone, forse in maniera fortuita. Un capolavoro che manda direttamente al settimo cielo chiunque tifi bianconero. Dopo l'espulsione per somma di gialli di Ogbonna, che esce dal campo con una standing ovation, la partita finisce come due anni fa, con l'intero stadio bianconero, meno il settore ospiti, a cantare 'O surdato 'nnamurato. Scatta la squalifica?