Siamo alla fine degli anni ’50 e, Renato Dall’Ara, è riconfermato alla guida del Bologna FC. Il Bologna, purtroppo, si piazza, spesso, dietro alle squadre lombardo – piemontesi ( Milan, Inter, Torino e Juventus ) rischiando, perfino, la serie B. E’ il periodo in cui si parla di Gino Pivatelli, acquistato dal Bologna ( 1955/56 ), che diventa capocannoniere con 29 reti in trenta partite, di Ezio Pascutti che, al suo esordio, segna un gol a Vicenza.
Già allora, i Presidenti venivano contestati e, anche Renato Dall’Ara non fece eccezione, anzi, fu criticato per la gestione della società in maniera troppo…dispotica. Stiamo iniziando gli anni ’60 e, a Bologna, come tecnico della squadra, arrivò il “ mitico “ Fulvio Bernardini, persona di grande preparazione e capacità. Per la squadra era un segnale positivo perché avremmo potuto costruire un futuro insieme al Mister. Furono acquistati altri campioni del calibro di Giacomo Bulgarelli e Romano Fogli.
Ci sono stati spesso contrasti tra il “ Dottore “ ( così era chiamato il sig. Bernardini ) ed il Presidente a causa del gioco che, diceva Dall’Ara, - era bello ma poco vantaggioso – Il Mister conquista la città di Bologna ed i tifosi rossoblu, facendo due campionati all’insegna del bel gioco. In occasione di una partita contro il Modena, vinta dal Bologna per 7 a 1, il tecnico coniò la ormai celebre frase: - COSI’ SI GIOCA SOLO IN PARADISO!”.
E’ il campionato in cui Ezio Pascutti, nelle prime dieci partite, segnò 12 gol di seguito…era la stagione 1962/63. Approdarono a Bologna Helmut Haller, campione tedesco e,successivamente, Harald Nielsen, giovane centravanti, che a Bologna, fu quasi…idolatrato. Tutti questi grandi ragazzi, non erano altro che le basi per un Bologna più che competitivo tanto che, la stagione successiva ( 1963/64 ), avvenne l’apoteosi.
L’inizio, come si dice, non fu tra i più felici ma, in seguito, il Bologna colleziona una serie di vittorie arrivando prima in classifica. La partita contro il Milan (2-1) segnò la “ fine “, momentanea, del campionato e per i rossoblu. Cinque giocatori del Bologna furono trovati positivi all’antidoping, per cui, i calciatori, l’allenatore ed il medico vennero squalificati e la società fu penalizzata di tre punti. Forze politiche e sociali, la gente e tanto “ popolo “ rossoblu protestava, pacificamente, per questa sentenza ma, dopo altre analisi, vennero resi gli onori al Bologna ed alla sua città. Furono restituiti i tre punti ed il Bologna, il 7 giugno 1964, disputò la partita dello spareggio contro l’Inter di Helenio Herrea. Punteggio finale 2 a 0 per i colori rossoblu. E il Bologna in paradiso.