È arrivato il momento di cambiare drasticamente rotta. Serve un'inversione di marcia netta, senza mezze misure, perchè andando avanti così, davvero, si rischiano continue figuracce. Deve ritrovare fiducia il gruppo, deve ritrovare stimoli e motivazioni una rosa di calciatori che lo scorso anno ha sorpreso, ma ora sta deludendo. Deve infine ritrovare il bandolo della matassa Petkovic, la cui panchina traballa sempre più. Negli ultimi giorni il toto dopo-Petkovic ha tenuto banco. Tanti i nomi fatti, da Mihajlovic a Reja, da Trapattoni a Mangia. Non è però il momento di pensare al futuro, c'è un presente da salvaguardare.

Con l'Apollon sarà ancora una volta una Lazio con tante defezioni, una scusa alle quale il tecnico bosniaco non vuole però appellarsi: “Non importa chi manca, l'importante è chi ci sarà – ha dichiarato in conferenza stampa -. In campo scenderanno i migliori 11 a disposizione, dobbiamo e vogliamo dare tutto quello che abbiamo. Voglio vedere 18 guerrieri che lottano e si sacrificano per trovare le giuste soluzioni a questo periodo”. La speranza di tutti è che quella di stasera “possa essere un nuovo inizio, anche in ottica campionato” ha aggiunto Petkovic.

Nella rifinitura di questa mattina la Lazio è scesa in campo provando nuovamente il 4-2-3-1. Rinviato con ogni probabilità il debutto di Berisha, con Marchetti che resta in pole per un posto fra i pali; in difesa stringerà i denti Radu che partirà nuovamente titolare. Il rumeno giocherà sulla fascia, così come dall'altra parte agirà Cavanda. Ciani-Cana la coppia centrale; piccola rivoluzione a centrocampo, con Onazi ed Hernanes a fare da schermo davanti alla difesa; i tre che agiranno dietro Floccari – unica punta – dovrebbero essere i brasiliani Ederson e Felipe Anderson, più il giovane e frizzante Keita. Se Radu non dovesse farcela, pronto Crecco a subentrare: convocato anche Konko, forse per lui uno scampolo di partita.

Insomma, è una Lazio che deve per forza vincere questa sfida, sia per cullare ancora il sogno del primo posto – il Trabzonspor, primo e con due punti di vantaggio, affronta il Legia ultimo a quota 0 -, sia per trovare la chiave giusta per uscire da una situazione che, col passare del tempo, si fa sempre più complicata e triste. Il rischio, sennò, è quello di gettare al vento tutto. Fischio d'inizio ore 21:05.