Il posticipo di ieri sera al Dall'Ara ha deluso, e non poco, le aspettative dei tifosi rossoblu. La squadra, dopo i due fondamentali successi contro Livorno e Cagliari, aveva dato incoraggianti segni di crescita ed il match contro il Chievo, ultimo in classifica e reduce da sei sconfitte consecutive, pareva essere il trampolino di lancio ideale per agguantare il folto gruppo fermo a 12 punti, comprendente Milan, Torino, Livorno e Parma, allontanando a distanza di sicurezza la zona retrocessione.
Sarà stata colpa della pioggia sferzante, caduta ininterrottamente per tutti i 90 minuti, o sarà stato colpa dei 3 impegni racchiusi in 8 giorni, di certo il Bologna visto ieri sera è stato più simile a quello opaco e inconcludente delle prime 8 giornate, che non a quello presente e vincente delle ultime due uscite.
La squadra è parsa priva di nerbo, vuota di energie, più mentali che fisiche, e ben lontana dal mettere in campo quella 'vis pugnandi' e quella feroce determinazione che devono essere proprie delle compagini con le spalle al muro.
Detto di un Chievo che, come al solito, si è affidato alla propria perfetta organizzazione difensiva, che gli ha permesso di raccogliersi in due linee compatte, racchiuse in 30 metri, che hanno chiuso ogni varco e reso difficile ogni possesso avversario, ciò non basta a spiegare l'opaca prestazione del Bologna.
Se è vero che in fase difensiva non c'è stata mai o quasi sofferenza (Curci è arrivato a 361 minuti di imbattibilità), segnale questo di una ritrovata compattezza e di una maggiore attenzione, i problemi veri sono ritornati ad affliggere il centrocampo.
I piedi buoni di Khrin, posizionato, causa le tante assenze, nel ruolo di centrale difensivo, sono stati negati ad una mediana in cui Pazienza è stato volenteroso ma inconcludente, Laxalt generoso ma un po' confusionario, e Kone è tornato ad essere quello triste e fuori posizione, così lontano dalla porta, dello scorcio iniziale di stagione. E' invece mancato, quasi del tutto, l'apporto del rientrante Diamanti, apparso quasi sempre avulso dalla manovra, difficile da trovare per i compagni, e quasi mai incisivo con la sfera tra i piedi.
Infine, ma non ultimo, il problema della punte; Cristaldo si è battuto da par suo, ma, privo di rifornimenti adeguati si è visto pochissimo in fase conclusiva, molto meglio hanno fatto Moscardelli e Bianchi entrati nel finale, quando, con l'ingresso di Perez, anche la mediana aveva iniziato ad esere più ordinata e presente.
Ci chiediamo dunque se non fosse stato meglio, da parte di Mister Pioli, ricorrere ad un turnover più deciso dando spazio e fiducia a chi da un po' di tempo sta appassendo in panchina, soprattutto nel reparto avanzato.
Cristaldo infatti il primo ed unico gol lo ha realizzato contro il Milan, e, da allora, si sono succedute tante prestazioni contrassegnate da grande impegno ed abnegazione, ma prive o quasi di presenze in zona gol, e, visto che Bianchi e Moscardelli, dopo aver collezionate un minor numero di partite senza marcare, sono stati relegati in panchina, viene da chiedersi se non sarebbe meglio provare a rilanciarli in campo dall'inizio.....
Prima della sosta il Bologna è atteso dall'impegnativa trasferta di Bergamo contro un Atalanta in grave crisi di risultati ed arrivata alla terza sconfitta consecutiva; inutile dire che sarebbe opportuno continuare a muovere la classifica, magari con qualche scelta più rischiosa e coraggiosa.