All’improvviso l’Apollon. La Lazio, dopo un inizio di settimana travagliato, dopo la sconfitta con l’Atalanta e fra le presunte dimissioni rassegnate da Petkovic e le scenate di Lotito a Salerno, si appresta a sfidare l’Apollon in una gara che, se accoppiata con quella di domenica al Cagliari, risulta un bivio importante di questa stagione. La squadra romana è in crisi di risultati e di identità, navigando a vista a centro classifica. Ritrovare la vittoria contro i ciprioti e bissare il successo con il Cagliari, sarebbe la migliore iniezione di fiducia in un momento in cui nulla sembra funzionare come dovrebbe.

Lo sa benissimo Petkovic che, nella conferenza stampa di presentazione alla gara, dichiara: “Scenderà in campo la Lazio migliore che posso schierare. Vogliamo vincere, siamo venuti a Cipro per superare la difficoltà di risultati. La squadra sta girando abbastanza bene e domani sera, ne sono convinto, dimostreremo il nostro valore”. Insomma, una presa di posizione ben precisa. Quando però c’è da difendere la sua posizione di allenatore, smentendo le voci delle sue dimissioni, Petkovic attacca i giornalisti: “Io so come sto e stiamo lavorando, sono sereno. Questa storia delle dimissioni l’avete creata voi giornalisti perché vi fa comodo vendere qualche copia in più”.

LA CHIAVE - Va da sè che bisogna uscire da questa situazione e la chiave non sembra essere in particolari alchimie tattiche o in qualche sua scelta da rivedere: “Manca un po’ di rodaggio con alcuni elementi che sono arrivati solo un mese fa - continua il tecnico -, e dobbiamo essere più determinati e grintosi, sia in casa che fuori. Anche con l’Atalanta non avevamo demeritato, ma pagato errori ingenui. Con l’Apollon scenderemo in campo sereni, con la voglia di prendere tre punti su questo difficile campo”.

STADIO RIAPERTO - Nel frattempo la UEFA ha parzialmente accolto il ricorso della Lazio e contro l’Apollon, nella gara del 7 novembre lo stadio Olimpico, si giocherà a porte aperte. Solamente la Curva Nord sarà chiusa ai tifosi dopo i cori discriminatori contro i polacchi durante Lazio-Varsavia dello scorso 19 settembre.