Con tutta probabilità, il Milan non poteva presentarsi al Mortirolo della stagione in condizioni peggiori, proprio come un ciclista a cui cade la catena giusto prima della salita finale. Il gruppetto di testa se ne va, con la Roma lanciatissima che neanche il miglior Nibali. I punti di distacco sono già 16, dopo 8 partite(per i giallorossi). Solo 2 vittorie su 7 partite in campionato per i milanesi, davvero un bottino magrissimo.
Da stasera il Milan dovrà veramente alzarsi sui pedali, liberarsi di tutte le zavorre di questo inizio di stagione per pedalare più leggero. Inizia un periodo di fuoco per Allegri, che in soli 23 giorni dovrà fronteggiare per l'appunto Udinese, poi Barça a San Siro, il Parma dell'ex Cassano al Tardini, la Lazio e la Fiorentina ancora a San Siro in rapida successione, passando poi per il Camp Nou ed il Bentegodi.
La squadra è in emergenza, sono assenti Balotelli, El Shaarawy, De Sciglio, Mexes(4 giornate), De Jong, Pazzini, Bonera. La sfida di questa sera chiuderà una settimana tormentata in casa rossonera, iniziata domenica con la pesante ed umiliante sconfitta di Caen in amichevole, proseguita con la sconfitta contro la Primavera ed il conseguente ritiro anticipato. Per la prima volta in stagione, nell'undici titolare figurerà Matias Silvestre, passato quest'estate sulla sponda rossonera del Naviglio, e potrà rivelarsi un ottimo gregario in questo mese terribile. A Milanello, sono tutti in attesa del risveglio di Alessandro Matri, che in assenza dei cosiddetti titolari, sta collezionando minuti su minuti, senza riuscire però a compiere al meglio il suo mestiere, ossia segnare. Al suo fianco, agirà Robinho, nella speranza che possa portare al prevedibile gioco rossonero un po' della sua fantasia brasiliana.
Un sorriso ai tifosi rossoneri lo scucirà di sicuro il ritorno di Ricardo Kakà a San Siro in maglia rossonera; la sua ultima apparizione risale al 24 maggio 2009 contro la Roma, 1601 giorni fa, quando i tifosi rossoneri, quelli veri, salutavano l'addio alla Scala del Calcio di capitan Maldini. Il brasiliano non è in forma, a detta di mister Allegri, ma la sua presenza anche solo in panchina è già importantissima.
Nelle gambe ha non più di mezz'ora, e sicuramente entrerà a partita in corso, anche per testare la condizione in prospettiva Barcellona, un Clasico per Kakà. Da titolare, dietro le punte ci sarà quasi sicuramente Valter Birsa, ristabilito dopo il problema muscolare patito nel riscaldamento all'Amsterdam Arena.
La stagione scorsa, il Milan ebbe la meglio per 2-1 contro i friulani a San Siro, nel giorno dell'esordio in rossonero di Mario Balotelli, che firmò subito una doppietta decisiva, con un rigore contestatissimo all'ultimo respiro. Il capitano dell'Udinese, Totò Di Natale, è una autentica bestia nera del Milan; nel match odierno, cerca il suo 12° gol contro i Casciavit, addirittura 8 segnati a San Siro. Passano gli anni, ed il lupo perde il pelo ma non il vizio, e con Di Natale nei paraggi, è necessario sempre un livello di attenzione superiore, soprattutto in un momento storico come questo; uno scatto dei suoi potrebbe lasciare sui pedali qualsiasi difesa, oggi più che mai quella rattoppata di Allegri.
"Non sono preoccupato, i sostituti saranno all'altezza. Dipende tutto da come i ragazzi affrontano la partita. Lo scorso anno, i migliori risultati sono arrivati giocando da squadra, e di solito quando siamo in emergenza, in campo c'è più attenzione", questo l'Allegri-pensiero nella conferenza stampa di vigilia. Una qualità che al Milan certo non manca è la tenacia, la capacità di non mollare anche quando la storia della partita sembra già scritta. Valgano come testimonianza le rimonte di Torino e Bologna, e quella solo abbozzata dello Juventus Stadium; dopo la pausa per le Nazionali, scenderà in campo un Milan atleticamente più fresco, pronto a mettere nella borraccia e nelle gambe tutta quella forza e quella determinazione utile ad affrontare al meglio il crocevia di questa prima parte di stagione.
La scritta al primo km del Mortirolo recita una citazione dantesca alle porte dell'Inferno: "Lasciate ogni speranza o voi che entrate", ma il Diavolo la paura dell'inferno non ce l'ha e si prepara a scattare sulla salita più dura.