Senza mezzi termini. Dino Zoff non ha dubbi, e lo dice chiaramente: "Buffon meglio di me? Nossignore!". In una lunga intervista concessa ai microfoni di SportMediaset, l'ex numero uno bianconero svela diversi retroscena che l'hanno riguardato in tanti anni di onorata carriera. Ad esempio: sapevate che Zoff stava per diventare una bandiera milanista? "Non tutti sanno che ai tempi del Mantova mi aveva comprato il Milan. Era tutto fatto, poi all'ultimo giorno ballavano 5 milioni e non ci fu modo di mettere d’accordo i due club. Così finii al Napoli, e fu una fortuna". Chissà come sarebbe andata a finire.

I ricordi, poi, non possono non passare per la Spagna, precisamente nell'anno 1982. Chi non ricorda la parata del buon Dino sulla zuccata di Oscar, chi non ha esultato ed osannato quel portiere che sembrava fosse immortale. "Non c’è appassionato di calcio che non mi chieda come feci a parare il colpo di testa di Oscar nel finale di Italia-Brasile. E lo ammetto: quello fu un momento terribile non solo per i tifosi italiani, ma anche per me. Mi distendo per tutta la mia lunghezza e tengo la palla lì sulla linea, senza fare il gesto di respingerla, perché il movimento del braccio – a rientrare – potrebbe ingannare l’arbitro. Tengo la palla lì ma vedo i brasiliani che esultano come fosse gol, cerco l’arbitro e non lo vedo: secondi terribili. Poi vinciamo il Mondiale e io, è vero, festeggio restandomene in camera con Scirea. Tutti mi chiedono di andare a ballare. Secondo voi io vinco un mondiale a 40 anni e vado a ballare?"
 
Dopo una grande carriera passata a difendere le porte di Napoli e Juve, arriva il momento di appendere le scarpette al chiodo e studiare assiduamente la lavagna tattica. Ci rituffiamo nella stagione 89-90, Zoff è l'allenatore bianconero. "Divento allenatore dei bianconeri nel 89-90 e con una squadra modesta vinco Coppa Italia e Coppa Uefa. Pensate che stagione fu quella! Eppure, la società non mi riconfermò per puntare su un allenatore che era un prodotto giornalistico (Luigi Maifredi, ndr). Ma era una novità, portava lo champagne e allora il buon barbaresco che avevi in casa non andava più bene. No dico, vi rendete conto?"
 
Infine, l'ultima stoccata: Gianluigi Buffon sarebbe stato meno forte di lui. "Non mi offendo certo se qualcuno dice non sono stato io il miglior portiere italiano di tutti i tempi: c’è chi mi ha preferito Maifredi come allenatore, ormai non potrei più offendermi per nulla. Ma a chi sostiene che Buffon è stato un portiere più bravo di me dico di no, il più bravo sono stato io". Categorico, deciso, serio come sempre. Ai posteri l'ardua sentenza...