Il gol di Muntari, anzi, i gol di Muntari, non bastano al Milan. Sul carro dei vincitori – su cui sale anche chi tanto ha criticato nelle ultime settimane - ci finisce la Juventus, seppur col brivido, in una notte dai destini incrociati. Questa sera infatti, le belle e curiose storie che solo lo sport sa regalarci, fioccano. Ad aprire le danze è Muntari, al quale due anni fa non venne assegnato un gol più che regolare: il ghanese recupera con un po’ di ritardo al danno subito, addirittura con gli interessi, siglando una doppietta più clamorosa che altro, che però si fa superare dalle reti di Pirlo, Giovinco e Chiellini.

Doccia fredda - C’è chi, come Allegri che era ancora negli spogliatoi, o i tifosi che stavano preparando la birra e le patatine, che il gol di Muntari non l’ha neanche visto. Sembra la fotocopia di quel Juventus-Inter che violò l’imbattibilità dello Juventus Stadium, ma questa volta il gol è regolare. Pronti, partenza, via, rete! Senza il minimo preavviso, dopo neanche 20 secondi, la Juve è già sotto, per colpa di un destro improvvisato da Muntari che coglie Buffon di sorpresa. Ormai però, lo script delle partite dei bianconeri lo conosciamo: la reazione arriva subito, rabbiosa, ma frutta poco. Serve un piede fatato per rimettere la partita in sesto, e, guarda caso, quel piede appartiene a Pirlo, che da tanto cercava un gol alla sua ex-squadra che malamente lo ha scaricato. La mattonella dai 20 metri è la sua, ed Abbiati non si fa pregare deviando in porta una punizione tutt’altro che irresistibile, che però riporta la partita sull’1-1. Dopo un quarto d’ora di fuoco però, la Juventus torna quella che non piace a Conte, troppo arrendevole nei confronti del Milan, che riesce sì, a tenere il pallino del gioco, ma che da Buffon non ci arriva praticamente mai, se non con un destro da fuori di Zapata che il portierone azzurro riesce a deviare in corner. La Juve vive di fiammate, passanti spesso tra i piedi di Tevez, che al 42’ reclama un rigore per una spinta di Constant in area: gli estremi per assegnare la punizione c’erano, ma l’arbitro ha preferito lasciar correre.

Giovinco decisivo - La voce di Conte negli spogliatoi deve essersi fatta sentire, perché la Juventus che torna in campo ha un piglio completamente diverso, a cui il Milan fa un buon viso. I tiri però son tutti da fuori, e creano nulla, se non degli “oooh” dalle tribune che scivolano sul fondo come i palloni calciati dai bianconeri. Il Milan si risveglia – non Matri però, lontano ancora dallo sbloccarsi in maglia rossonera – con Robinho, che se non fosse per la caviglia di Buffon che devia il pallone, avrebbe esultato per il gol del 2-1. Gol che invece arriva dall’altra parte, al ’69: Giovinco, subentrato a Quagliarella, finalmente si rivela decisivo, dribblando Zapata in mezzo all’area e trafiggendo un Abbiati impotente. Il Milan sembra non esserci più, frutto anche della bolgia che è diventato lo stadio, tanto che Mexes va a prendersi il secondo cartellino giallo – lo stesso francese al 51’ aveva commesso un brutto gesto, colpendo sul volto Chiellini – e si fa una doccia anticipata. Sulla punizione causata dal suo fallo, si presenta Pirlo, che stavolta centra quasi l’incrocio dei pali, sulla cui ribattuta arriva Chiellini che fa 3-1. Altra nota positiva? Pogba, come esterno destro al posto di Padoin, fa un figurone.

Di nuovo Muntari - E’ fatta. O forse no? Lo stadio ormai canta e balla, senza più guardare il campo dove Muntari, reinventatosi trascinatore stoico di una squadra ormai malconcia, calcia da fuori area e grazie alla ennesima decisiva deviazione di Bonucci fa 3-2. Tutto questo all’89’, quando manca ancora tutto il recupero. I tifosi bianconeri sudano freddo, specie sul calcio d’angolo battuto da Niang su cui Constant non arriva per un capello. Ma ormai non c’è più tempo, e Rocchi fischia la fine.